Il Futsal a 360° - N° 9

Giovedì, 13 Gennaio 2011
Vita da Presidente

Solitamente il Presidente è la figura meno in vista di una squadra: è quello che parla meno e agisce di più. Ma, consuetudini a parte, cosa si cela dietro la vita di un Presidente? Quanti sacrifici per mantenere in vita una società di Calcioa5? Quanto è determinante il suo apporto quotidiano ai fini degli obiettivi di squadra?

Viaggio a 360° alla scoperta di una delle più importanti, ma meno esplorate, realtà del Futsal Italiano: il Mondo dei Presidenti. Dagli inizi alle priorità del Club, tra un occhio al bilancio ed uno sguardo al futuro del Futsal. Ne abbiamo parlato con Francesco Sbiroli (Promomedia Sport Five Putignano), Luciano Savi (Atletico Ruvo), Cosimo Scatigna (Lc Digital System), Alessandro Porcu (Adelfia in Movimento) e Carmine Pantone (Torre-Pino Spinazzola)…




FRANCESCO SBIROLI
Promomedia Sport Five Putignano

Gli Inizi
L’ingresso nel mondo del “calcetto” è avvenuta nel lontano 1994, quando, coinvolto da mio fratello Massimo, iniziammo a seguire una squadra di amici, che si erano iscritti al campionato regionale. Praticavo il calcio a 5 come atleta, molto dilettante, e passare dall’altra parte fu diverso ma divertente. Parlare di obiettivi in quell’epoca mi sembra veramente strano, sorrido all’idea. Però… alla prima esperienza da vice-presidente vincemmo il campionato regionale, in una finale incredibile contro il Barletta, e volammo in Serie B nazionale! Cambiò tutto! Passammo, in un batter d’occhio, da trasferte assolutamente amatoriali (per organizzazione e distanze), all’esordio a Palermo contro l’Atletico, appena retrocesso dalla Serie A (non esisteva la serie A2 allora)! Il nostro obiettivo era quello di mantenere la categoria: negli anni abbiamo fatto bene, ultimamente anche molto bene!

Perché il Futsal? Bella domanda. Una definizione che mi viene in mente, e che secondo me racchiude l’essenza che ti può trasmettere il Fustal è: “che non ti annoi mai, perché può cambiare il risultato in ogni momento”. E poi, una volta che ti lasci trasportare da questa adrenalina, è difficile farne a meno…

Vita da Presidente
Descrivere la vita da Presidente è molto soggettivo, nel senso che l’organizzazione che c’è alle spalle, se esiste, aiuta in tante situazioni. Tempo fa, quando eravamo alle prime apparizioni in Serie B, e anche i primi anni in A2, il sottoscritto aveva il compito anche di team manager, direttore sportivo e direttore generale! All’inizio è così. Credo sia una trafila comune a tutti. Oggi, fortunatamente, ho la fortuna e il privilegio di essere affiancato da parecchi dirigenti. Prima di tutto grandissimi appassionati, con cui tutto viene gestito nell’ordinaria amministrazione. A me toccano comunque i compiti più spinosi: dover decidere cosa fare e come farlo. E tutti i rapporti con le Istituzioni e la Divisione calcio a 5, dove mi è di grandissimo supporto il direttore generale Sigi Sannazzaro. Dedico parecchio tempo ogni giorno allo Sport Five, sottraendolo al mio lavoro, alla mia famiglia e al mio tempo libero. Ma mi piace farlo! Lo faccio con passione: ho coinvolto tutta la famiglia, figli compresi, in maniera da averli vicino anche quando seguo la squadra.

Impegni e Priorità
Io credo che il Presidente deve assolutamente sapere quello che succede nella propria squadra, ed avere la lungimiranza di saper pianificare il futuro. Molto spesso vedo miei “colleghi”, sull’onda dell’entusiasmo, fare scelte tecniche avventate; investimenti importanti senza avere almeno una pianificazione futura. Oggi spesso, mi capita di dover affrontare problemi di natura varia nella gestione della squadra: dalla gestione degli uomini, alla gestione del budget. Ogni volta la decisione è sofferta, ma inevitabile. Ecco, quello che un Presidente NON deve fare è rimandare le decisioni, sperare che il tempo sbrogli la matassa.

Pianeta Futsal
E’ assolutamente fuori discussione che un Presidente deve capirne di Futsal, altrimenti diventa un naufrago in mezzo all’oceano in tempesta. Io personalmente sono sempre attento a tutti i campionati che si svolgono. Quando posso vado a vedermi anche altre partite, di ogni categoria: c’è sempre da imparare qualcosa! E’ importante capirne: dovendo fare delle scelte tecniche, spesso in prima persona, capirne aiuta a rischiare di sbagliare meno! Il prezioso aiuto del direttore sportivo Pino Napoletano, diventato la “Wikipendia” del calcio a 5, è decisivo in ogni decisione di carattere tecnico.

Interferenze
Io intervengo poco nei confronti della squadra. Sperando sempre che non capiti l’occasione per doverci andare a parlare, nello spogliatoio. In quel caso vuol dire che qualcosa non scorre come dovrebbe. Non entro mai in questioni tecniche fra Mister e Squadra. Chiedo, mi informo per capire la situazione in generale, ma non entro mai nell’episodio specifico. Quando si vince son sempre bei momenti: grandi sorrisi, tanti abbracci, pacche sulle spalle. Bei momenti, mai abbastanza!

Gioie e Dolori
La soddisfazione più grande in assoluto è stata la vittoria dei Play-Off lo scorso anno, e la conseguente promozione in Serie A! Quando si gioca nelle serie minori, la Serie A viene vista come un traguardo da raggiungere: ma lontanissimo, quasi irraggiungibile! Arrivarci ad un soffio 2 stagioni fa, per un misero gol a 60 secondi dalla fine, e riuscirci l’anno dopo con molto più sacrificio e molti più problemi, ti lascia un’emozione dentro che ti porti dietro per tutta la vita. La delusione più grande è stata proprio la mancata promozione di 2 stagioni fa. E’ stata una batosta emotiva molto pesante, ma che ci ha dato la voglia di riprovarci la stagione successiva. Certo, se avessimo mancato la promozione 2 stagioni di fila, chissà… Meglio non pensarci!

Futsal – Futuro
I problemi del Futsal credo siano noti a tutti gli addetti al settore, e la strada che credo serva a dare solidità a questo sport è lunga e faticosa. Bisogna cercare di dare stabilità economica alle società, ma mi rendo conto che è difficilissimo visto che tutto il nostro paese non gode della stessa stabilità. Bisogna avere il coraggio di prendere decisioni difficili: contenere i budget, investire sui giovani, ridurre il numero di squadre. Premiando chi ha solidità economiche! Ma mi rendo conto che è un percorso ad ostacoli, e spesso la ricerca del risultato sportivo fa passare in secondo piano questi altri aspetti, penalizzando la società in un secondo momento. Credo che tutti dobbiamo fare un passo indietro, e ricominciare con una filosofia diversa.

Il Mondo della Comunicazione
Sicuramente c’è ancora tanto da fare a livello globale sulla comunicazione. Spesso non si riesce a far apprezzare la bellezza del nostro sport a chi non lo conosce. E in televisione, ahimè, la resa non è eccezionale. Non so valutare quanto una buona comunicazione ci ha permesso di recuperare un nuovo sponsor, però è certo che oggi chi investe sulla nostra squadra, si aspetta una visibilità molto ampia a livello non solo locale. E non sempre si riesce al 100%. Purtroppo il calcio a 11 sottrae molta visibilità: non è facile combattere contro giganti della comunicazione, con alle spalle budget enormi, coperture televisive, giornali dedicati. Noi nel nostro piccolo curiamo la comunicazione a 360°: dalla scuola calcio alla prima squadra, dalla rassegna stampa ai corsi di insegnamento nelle scuole elementari. Ma c’è ancora tanto da fare. Sicuramente la Divisione sta lavorando bene, ma si può fare di più! E lavorare a livello globale può portare benefici in termini comunicativi a tutte le società.

Best5
E’ molto difficile fare un quintetto, perché in questi 15 anni tanti giocatori hanno indossato la nostra maglia. E cambiando diverse categorie non si possono fare paragoni. Ricordo tutti con piacere, e non vorrei fare nessuna convocazione per non mandare qualcuno in tribuna! In campo manderei noi dirigenti a correre dietro ad un pallone: con un allenatore speciale, che osserva tutti gli allenamenti, tutte le partite, e quando può, manda delle direttive… da lassù! Ciao Massimo, il “Vero Presidente”



LUCIANO SAVI
Atletico Ruvo

Gli Inizi
Nel 1999, dopo un anno da mister, la società non si iscrisse al campionato e i ragazzi, entusiasti di quella loro prima esperienza, mi chiesero di fare di tutto per continuare l’avventura. Io ero impegnato con l’Eccellenza, ma grazie anche agli amici del calcio fondai il Calcetto Ruvo con l’obiettivo di divertirsi. E almeno quell’obiettivo si è realizzato, ricoprendo i primi anni la carica di Presidente e di Allenatore. L’amore per il “calcetto” mi viene da molto lontano: a Roma ci si giocava costantemente, alternando il calcio domenicale e col doppio tesseramento. Ho partecipato al primo torneo di “calcetto” in assoluto (3 vs 3) organizzato dal giornalista Michele Plastino – l’inventore della federazione di calcio a 5 - e poi ai Tornei serali sui campi da tennis dei circoli canottieri.

Vita da Presidente
Fare il Presidente, se si ha un Direttore Generale competente, è molto semplice; il problema è che non sempre le società possono permetterselo. Ed a me personalmente piace più fare il DG che non il Presidente, o come piace chiamarmi da qualcuno “il Patron”. In effetti i sacrifici sono molti. Bisogna sicuramente avere una famiglia che ti sopporta e ti supporta, sennò son dolori il Sabato! La cosa che ti manda avanti: tutti i collaboratori e dirigenti che fanno veramente sacrifici a titolo gratuito. Qualche anno le squadre forti sono state fatte solo per poter regalare a loro qualche soddisfazione. E vederli felici dopo una vittoria mi ripaga di tutto.

Impegni e Priorità
Questa domanda meriterebbe un libro come risposta e ne ho già parlato in varie occasioni.
Brevemente le priorità con cui organizzo un Campionato:
- Impianto Sportivo
- Pullman Trasferte
- Materiale Sportivo
- Magazziniere
- Segreteria
- Dirigente Accompagnatore
- Medico
- Fisioterapista
- Allenatore
- Addetto Stampa
- Riprese televisive e marketing (locandine, 6x3, gruppo facebook, etc)
- Preparatore Atletico
- Allenatore in Seconda
- Under 21 o Under 18
- Giocatori

Il mio credo è molto semplice: inutile prendere i fenomeni quando poi non si ha un’organizzazione societaria, medica e logistica con cui poterli supportare. Ma se si ha tutto questo è più probabile che il giocatore medio venga stimolato a fare bene ed a crescere. E anche nel caso che si decida di vincere un campionato, l’organizzazione di solito incide per il 20 per cento dei risultati finali. Non rinuncerò mai a vedere una partita in TV o in Streaming per avere un giocatore in più e lo stesso dicasi per l’under, per il medico, per il palazzetto adeguato o per l’addetto stampa. Il Bilancio anche è una conseguenza: partendo dalla prima priorità e scendendo,
dove finiscono i soldi lì ci si blocca.

Pianeta Futsal
In questo ho avuto dei buoni maestri, e anche da “Presidente” partecipo a tutti gli aggiornamenti dell’AIAC. Sono andato anche a Convegni di Medicina dello Sport, ai Corsi Manager della Scuola CONI e organizzo personalmente almeno una stage l’anno di cui sono il primo allievo. Giudicare gli altri lo fanno tutti, ma bisogna essere preparati. Apprendo molto dagli altri e sono attento osservatore: un anno lavorai con un famosissimo Allenatore di Calcio in Eccellenza e un giorno mi disse che sarebbe mancato 5 giorni per andare ad Avellino a seguire un corso di preparatori di portieri fatto da Tancredi. Gli chiesi come mai, visto che comunque nel calcio è automatico il Preparatore dei Portieri anche in categorie più basse; mi rispose: "devo capire se chi lavora con me è all’altezza, tu non dire dove vado".

Aver giocato e allenato sicuramente rende la visione dei problemi più a 360°, ma spesso fa sì che i Presidenti interferiscano nelle scelte tecniche e tattiche e questo non va bene! Chi ha lavorato con me può dirlo: ho sempre visto la formazione scelta nel momento dell’entrata in campo. Fare il Presidente non implica dover conoscere obbligatoriamente lo sport nella sua essenza e avere Cultura Sportiva non significa capire dello specifico sport, ma implica avere doti manageriali, parola che racchiude le doti amministrative, organizzative, psicologiche. Doti nel saper affidare i ruoli e mantenere gli equilibri fra loro. Se c’è questo aspetto ed in più si capisce di Futsal è chiaramente positivo. Caso contrario sarebbe preferibile un Presidente che non capisce, ma che sia un buon manager ed un appassionato. Una delle prime cose che insegnano ai Corsi Manageriali è “saper delegare”: è finita l’epoca del fai da te, come si vede troppo spesso, e presidenti che gestiscono anche il materiale sportivo.

Interferenze
In pratica, ho già risposto prima. Ti dico solo che da noi il colore della maglia lo sceglie il Capo Magazziniere e se per caso provo a dire la mia, mi dicono: “Presidè, fai il Presidente”. E’ una cultura che ho imposto negli ultimi dieci anni e mi piace dare il buon esempio. Un altro esempio: il mister espone come vorrebbe impostare una trasferta parlandone con il preparatore e medico, e dopo averne discusso con il Dirigente Accompagnatore si affrontano i problemi del Budget. Per i rapporti con lo staff di solito vengo chiamato in causa per interferenze nei ruoli e la cosa migliore sono sempre le riunioni aperte. Mi piace più consolare il gruppo dopo una sconfitta portando i pasticcini il lunedì che pagare cene dopo una vittoria. Per gli “sbagli” abbiamo da sempre un regolamento interno che ogni anno si lima e si concorda con il mister per i punti che possono interessargli; regolamento che poi si analizza insieme al capitano (che viene scelto dalla società) e si discutono in seguito eventuali proposte dello spogliatoio. Mi piace risolvere i problemi con delle riunioni a tema e non con l’improvvisazione, anche se alcune volte l’ho fatto e ho sbagliato. Le gare le seguo sempre in disparte lontano dal pubblico ed evito di intavolare discorsi a fine gara: a caldo i commenti sono sempre offuscati e adrenalinici. Come ho detto prima, il saper delegare è segno di grande managerialità. Il tutto indipendentemente se la squadra è ai primi o agli ultimi posti. Ti dico un aneddoto e di come si è sempre pronti ad imparare: qualche anno fa’, dopo una bruttissima sconfitta in “B” chiamai la televisione pregandoli di non mandare in onda la gara; il giornalista sportivo dell’epoca, che oggi è a SKY, mi disse: “Lucià, ripensaci. La cultura sportiva è anche questa, e l’Inter allora che dovrebbe fare: oscurare la gara ogni domenica?” All’epoca l’Inter perdeva sempre. Si cresce anche così. Una lezione che ho tenuto a mente.

Gioie e Dolori
In campo, senza ombra di dubbio, due le soddisfazioni più grandi: il primo anno, quando arrivammo 5^ su 13 (1998) con ragazzi alla prima esperienza; e la seconda la salvezza dalla retrocessione in C2, 3 anni fa, quando disputammo i play out contro lo Spinazzola, avendo a disposizione un rimasuglio di squadra e ragazzi che giocavano solo per la maglia (quel giorno ho pianto). Nemmeno la vittoria del Campionato di C1 e la Coppa Italia Nazionale mi dettero la stessa emozione. Quelle furono vittorie ragionate, volute, “organizzate”, programmate, anche se avevamo inizialmente fallito la programmazione (che comunque era triennale), poi la dea bendata ci ha voluto bene, ripagandoci della sfortuna avuta gli anni prima.

La delusione più grande: la semifinale scudetto di C1 nel 2003 contro il CSG Putignano, dopo aver pareggiato in casa loro, al ritorno ci facemmo raggiungere all’ultimo minuto dopo aver dominato tutta la partita e perdemmo ai rigori. Venivamo da anni di sacrifici e meritavamo senza dubbio di salire di categoria. Fu una delusione talmente grande che sia io che il capitano (Bellarte), inizialmente avevamo deciso di abbandonare. In dodici anni di Campionati di Calcioa 5, in dieci di calcio e 3 di Scuola Calcio, aneddoti ce ne sono stati tantissimi e per cui mi piace ricordare nel calcio a 5 tutti i momenti dei primi anni, con il gruppo storico, quando la goliardia era l’anima guida della squadra e le cene quasi settimanali erano momenti di racconti e di divertimento. Poi quando le cose diventano serie per sviluppo naturale, rischiano di diventare seriose, come lo sono oggi, e questo non va bene.

Futsal – Futuro
Fiumi di parole scritte sull’argomento ed è stato il motivo guida di tutte le riunioni del Consiglio Direttivo e della Consulta della Divisione Calcio a 5. Nel 2004 c’è stato il picco più alto della popolarità del Futsal, si era sulla buona strada, poi…! Ora l’impostazione dei vertici è buona: ridimensionamento per poter gettare basi solide e ricominciare a costruire. Il Futsal non è certo esentato dalle conseguenze della crisi economica e lo si vede chiaramente: solo il Campionato di serie A1 è di un certo spessore e di una certa serietà. Dall’A2 alla D è tutta improvvisazione e i campionati non sono livellati. Esistono abissi tra le prime 4/5 squadre e le altre. In serie B 17 ripescaggi: che altro aggiungere! Se questo ridimensionamento, che conseguentemente si ripercuote anche sui livelli tecnici servirà a far risorgere il nostro beneamato sport insieme con le nuove norme che intendono favorire lo sviluppo del settore giovanile nostrano, ben venga! Non più di dieci anni fa si giocava con il pallone da calcio: dobbiamo attendere.

Il Mondo della Comunicazione
La comunicazione è tutto!. Personalmente ci ho sempre creduto ed il guadagno reale l’ha avuto tutto il movimento. Senza la comunicazione oggi il Futsal era ancora “calcetto”. Pensa che nel 1999 io e Mimmo Vitulli scrivemmo più volte alla Gazzetta del Mezzogiorno chiedendo di poter inserire i risultati nella rubrica del Lunedì e raggiungemmo un compromesso: dovevamo raccogliere noi i risultati dei due gironi e trasmetterli al Capo Redattore entro il sabato sera. Per noi era un grande sacrificio (non c’erano molti telefonini all’epoca) e la federazione in quegli anni non curava molto il Calcio a 5. Poi i primi siti, e fortunatamente l’effetto tam tam. Faccio riprendere le partite dal 2002 ed ho sempre avuto un addetto stampa. Purtroppo è uno sport ancora giovane e sapersi presentare all’esterno è fondamentale anche per la ricerca di sponsorizzazioni. Nelle domande di ripescaggio la divisione ha inserito dei punteggi per le riprese tv, per la pubblicazione di giornalini societari etc. Per cui anche dall’alto ritengono la comunicazione alla base dello sviluppo. Purtroppo nel fare i conti con il budget, l’argomento “comunicazione” viene lasciato per ultimo nella maggior parte dei casi, ma i Presidenti devono capire che alla lunga un addetto stampa serio, paga più di ogni altra cosa.

Best5
All’epoca in cui giocavano, chiaramente! E comunque te ne faccio due di bestfive: uno con Italiani nati in Italia e uno con Italiani nati all’estero, per non penalizzare nessuno e per rispettare l’andamento delle nuove norme.

1) Ingravalle
2) Piacenza
3) Bellarte
4) Ruta
5) Cassano
Allenatore: Savi

1) Spider
2) Scavassa
3) Gumiero
4) Bortoletto
5) Coco
Allenatore: Bellarte





COSIMO SCATIGNA
Lc Digital System

Gli Inizi
Innanzitutto grazie di cuore per avermi scelto nella vostra rubrica. Io sono appena un "neonato" tra tutti i miei colleghi, avendo cominciato la mia avventura da presidente solo dallo scorso anno, dopo essere stato per anni molto vicino alle sorti del Martina Calcio con l'allora presidente Gianfranco Chiarelli. Poi mio figlio Andrea cominciò a giocare a calcio a 5 nel Csg Putignano e cominciai a seguirlo. Nacque subito una forte attrazione per questo sport, che mi portò a diventare dirigente della società di De Luca, con la quale al primo anno centrammo la promozione in A2. Poi decisi di entrare in scena in prima persona, fondando la Lc Five Martina: partendo dalla C2 con l'intento di andare in B nel giro di tre anni. Diciamo che siamo sulla buona strada affinchè questo accada con un anno di anticipo.

Vita da Presidente
Dipende come uno la vive secondo me e quanto uno ci tenga. Per me il futsal è un vero e proprio amore: ormai non riesco più a farne a meno! Sono preso in maniera spropositata e non c'è allenamento o partita in cui manchi la mia presenza. Mi piace stare vicino alla squadra, viverla in prima persona.

Impegni e Priorità
Io penso che il mio primo obiettivo è quello in estate di cercare le risorse economiche per far fronte alle spese dell'intera stagione. Anche se ti assicuro che al giorno d'oggi diventa sempre più difficile, soprattutto se l'azienda-partner non ha ampia visibilità e se non costruisci una squadra vincente. Una volta assicuratomi il budget che ritengo necessario a raggiungere gli obiettivi prefissati, allora comincio a costruire la squadra, non facendo mai il passo più lungo della gamba, perchè Cosimo Scatigna dev'essere sempre ricordato come una persona seria e sincera. Voglio che nessun giocatore vada via da Martina avendo dei crediti con la Lc Five, una squadra che cerco di gestire un pò come azienda e un pò come famiglia. Per questo sto attento sia alle risorse economiche, sia ai rapporti umani con chi fa parte della mia società.

Pianeta Futsal
L'ho detto prima: sono pazzamente innamorato del futsal! Appena il mio lavoro me lo consente, accendo il computer, mi collego ad internet e vedo cosa succede in Italia dall'A1 fino alla C2 regionale. Quanto deve essere preparato un Presidente? Francamente credo che a livello tecnico-tattico un pò di cultura ci voglia sempre. Ma soprattutto ci vuole la cura dei rapporti e la fiducia verso coloro che fanno parte della tua società. Personalmente prima di fare qualsiasi scelta, chiamo i miei collaboratori, su tutti il direttore generale Perrini e chiedo a loro come sarebbe meglio agire. Tante menti elaborano sicuramente la scelta migliore rispetto ad una sola.

Interferenze
Io penso che le questioni tecnico-tattiche riguardino solo ed esclusivamente l'allenatore ed è lui che decide. Viene pagato per questo e se ne assume tutte le responsabilità. Per quanto riguarda il rispetto delle regole invece, e i rapporti interpersonali, di quello se ne occupa il direttore generale. In qualità di presidente intervengo solo quando vedo che il nome della mia società possa essere macchiato da comportamenti che non fanno parte dello "stile Lc Five".

Gioie e Dolori
Per fortuna in questo anno e mezzo nel futsal, sono state più le soddisfazioni. Ho vinto un campionato di C2, stando in testa dall'inizio alla fine; ora siamo davanti anche in C1 con un discreto distacco dalle inseguitrici. Quindi è inevitabile che quando vinci e quando gli stipendi non sono in enorme ritardo, il 90% delle cose vada bene. Di certo pesa ancora la Finale di coppa Puglia persa l'anno scorso ai rigori contro il Salinis, perchè penso che sulla carta eravamo più forti. Anche se quest'anno ci siamo presi una netta rivincita con gli interessi.

Futsal – Futuro
Come ora accadrà nel calcio, io penso sia necessario un fair-play economico. Perchè altrimenti tutti cercano le stelle: ma poi solo qualcuno ci arriva, mentre la maggior parte crolla e le società falliscono. Personalmente non condivido il fatto che ogni anno si compongano i gironi, dall'A1 fino alla C1, con decine di ripescate. Io penso che uno la categoria se la debba guadagnare per meriti sportivi.

Il Mondo della Comunicazione
Francamente noi cerchiamo quanto più possibile di pubblicizzare il "nostro prodotto". Non per avere un "guadagno reale", ma piuttosto per cercare di far avvicinare quanta più gente a questo mondo. Perchè vincere è bello, ma se vinci esultando da solo che gusto ha?!

Best5
Consentimi qui di non risponderti, perchè sono nel mondo del futsal solo da due anni. Non ho auvto tantissimi giocatori e per di più quest'anno ho una rosa di 13 potenziali titolari, quindi ne sceglierei 5 a caso. Di certo in qualsiasi quintetto, metterei il nostro capitano Martellotta, per il suo amore verso questa maglia. Come allenatore consentimi un duo, Conte - De Souza: con il primo ho vinto il campionato di C2, con il secondo la coppa Italia regionale di C1.

Grazie di cuore. Un abbraccio a tutta FutsalMania.it!





ALESSANDRO PORCU
Adelfia in Movimento

Gli Inizi
Mi sono avvicinato al Futsal all’età di 19 anni, entrando a far parte della società A.S. Adelfia in Movimento c5 che in quel periodo era in C2 e tentava la scalata alla C1. Per due anni ho partecipato ad un torneo under21 ed il terzo, l’ultimo per me come under, ho preso parte al Campionato Nazionale U21. E’ li che la mia passione per il Futsal è aumentata vista anche l’importanza delle squadre e dei giocatori con cui mi confrontavo. L’anno successivo ci fu la possibilità di diventare vicepresidente della società e mi dedicai alla gestione della squadra che anche quell’anno partecipava al campionato nazionale u21. Ero più che altro un punto di riferimento tra la proprietà e il mister: un magazziniere, organizzavo le trasferte, compilavo le liste. Insomma un tuttofare! In quella stagione tutto andò alla perfezione: la squadra maggiore mantenne la categoria e l’under 21 non sfigurò nel campionato. L’anno successivo la proprietà decise di lasciare e con altri amici Vito Rocco Chiechi, Giuseppe Cosola, Caporusso Nicola, Pino Balice, Tonio Sisto decidemmo di gestire tra noi la società. Ed in pratica è da qui che comincia la mia vita da presidente: a soli 23 anni ero presidente di una società di calcio a 5. Si ripartì nel segno dei giovani. Infatti quell’anno la squadra era composta da ragazzi che l’anno precedente avevano partecipato al campionato nazionale Under 21, e si ritrovarono catapultati in un campionato elevato come quello di c1. Il risultato ormai scontato fu retrocessione. L’anno successivo non contenti rilevammo il titolo dell’Altamura (C1) ma mantenendo la nostra società in serie C2. Stagione finita con l’Altamura retrocessa e l’Adelfia in Movimento a un passo da Play off! L’anno successivo tentammo di fare un ottimo campionato in C2 investendo anche parecchio: all’inizio i risulti erano ottimi (campioni d’inverno) poi qualcosa si ruppe e perdemmo i play off a Modugno. Quest’anno si è pensato di dare fiducia al gruppo e cambiare la guida tecnica. Scelta forse sbagliata visto che dopo 9 partite ci siamo ritrovati con 9 punti; altra rivoluzione, e a quanto pare ora le cose stanno andando bene. Si è arrivati ad un punto tale da avere una squadra di serie C2, una di Under21, una di Juniores, una di calcio a 5 Femminile e una squadra satellite di calcio a 11! Cosa poco vedibile nel calcio dilettantistico pugliese e soprattutto in un paese come Adelfia, composto da 17.000 abitanti e 10 società (o tali). La cosa che mi piace tanto di questo sport è innanzitutto il giocare al chiuso, poi credo che per la sua velocità ti provochi emozioni che nessun altro sport riesce a darti.

Vita da Presidente
La vita da presidente è molto dura, soprattutto in società piccole dove poche persone prendono parte alla quotidianità degli impegni. Ci sono giorni della settimana in cui passo gran parte del mio tempo ad organizzare gli allenamenti, contattare gli sponsor, parlare con quei giocatori che poco si sentono partecipi della squadra. Il giorno più critico è quello precedente alla partita che sia del sabato o della domenica. L’ansia aumenta e si pensa sempre al peggio. Poi tutti i sacrifici vengono ripagati con una vittoria in primis, e successivamente con una buona prestazione della squadra anche a livello caratteriale.

Impegni e Priorità
Mi comporto sempre, data la mia età, più come un amico che come un presidente. Cerco sempre di parlare con tutti i componenti della società, dirigenti, mister e giocatori prima di prendere delle decisioni. Decisioni che vengono prese innanzitutto per il bene del gruppo, poi un occhio lo si deve dare al bilancio. Questo è un serio problema che negli ultimi anni si nota soprattutto nel Futsal. Si arriverà ad un punto tale che una squadra verrà composta non più con obiettivi a lungo termine, ma con obiettivi annuali. Se non si riesce a raggiungere nell’anno la promozione, si fallisce e si riparte da zero. Zero debiti e più soldi da investire. Tutto a danno dei campionati che verranno sempre più falsati.

Pianeta Futsal
Cerco sempre di tenermi aggiornato andando a vedere sempre tutti gli allenamenti delle squadre della società che partecipano ai vari campionati: serie c2 regionale, under 21 nazionale, juniores e squadra femminile. Questo perché un presidente di una squadra di Futsal o Calcio deve essere sempre preparato calcisticamente! È lui che alla fine deve prendere le decisioni. Credo che sia nel calcio a 11 che a 5 il binomio dipende sempre dai personaggi: chi ha la squadra per passione ha una cultura calcistica; chi ce l’ha per altro credo sia un po’ difficile che possa capirne tanto.

Interferenze
Per quanto riguarda la nostra società le decisioni cerchiamo di prenderle sempre insieme agli altri dirigenti. Infatti più che un presidente mi reputo un gestore di una società, perché da noi non esiste nessun tipo di proprietà. Il rapporto tra Mister e giocatori lo gestisco facendo sentire al gruppo sempre, che la società ha la massima fiducia del Mister. Poi magari in separate sedi cerco di dire la mia con ognuno di loro, che sia allenatore o giocatore. Le vittorie cerco sempre di minimizzarle e cercare di caricare i giocatori. Le sconfitte dipende sempre da come arrivano, quante ne sono, e che ambizioni ha una squadra. Di solito cerco sempre di non mettere pressione; ma se le sconfitte sono più di una, una strigliata ci sta, cercando di capire dove sono i veri problemi.

Gioie e Dolori
Ci sono state tante soddisfazioni soprattutto negli ultimi due anni: i tanti derby vinti in campionato ma soprattutto i due in coppa puglia che ci hanno permesso di passare il turno a danno dei cugini. Le delusioni più grandi sono: non essere riusciti a vincere il campionato lo scorso anno dopo una prima parte di stagione da protagonisti; e non aver avuto accesso ai play-off del campionato nazionale under 21 con una sconfitta immeritata all’ultima giornata.

Futsal – Futuro
Ci sono varie problematiche che attanagliano il Futsal Italiano. La mancanza di scuole di calcio a 5 che in Spagna, Brasile, Argentina sono numerosissime. Questo provoca un indebolimento del calcettista italiano che entra a contatto con il futsal dopo che ha abbandonato il calcio a 11, ed un aumento di calcettisti stranieri in Italia i quali vivono fin dalla nascita di calcio a 5. Fino a poco tempo fa erano presenti solo in serie A e B. Adesso li vediamo anche in squadre di C1 e C2. L’anno scorso si parlò di una juniores obbligatoria per le squadre che partecipavano al campionato di c1 così come avviene per l’under 21 per le società di serie A e B. Questo poteva essere un inizio di abbattimento dei costi della società, ma la federazione non ha avuto il coraggio di attuare questa nuova normativa. Un’altra cosa che cambierei è l’obbligo del palazzetto, perché è uno sport che va disputato solo in strutture coperte con campi da gioco in gomma, altrimenti ci troviamo davanti a gare falsate. Il futuro del Futsal non lo vedo roseo, perché è sempre più difficile trovare imprenditori che si appassionano a questo sport e sempre più extra comunitari che affollano squadre di A.

Il Mondo della Comunicazione
Forse questa domanda è piu appropriata a una società con palcoscenici diversi. La nostra comunicazione si ferma a manifesti, articoli su FutsalMania, siti internet e social network.

Best5
1) Longo
2) Taccogna
3) Daniele / De Filippis
4) Pirolo
5) Lacasella/Pastanella

Allenatore: beh, per quanto riguarda la guida tecnica è un po’ più difficile rispondere! Ad occhi chiusi direi MR. Ezio Pellecchia con il quale ci siamo conosciuti quest’anno ed è stato subito feeling: una persona eccezionale per quanto riguarda il fattore umano e molto preparato per quanto riguarda il fattore tecncico. Ma non potrei non nominare Mr Mattia Fumai apprezzando il lavoro svolto, nel prendere una squadra in condizioni “penose” e portarla con 5 risultati utili consecutivi nella posizione di classifica che gli compete e ricreando un Gruppo. Senza dimenticare Mr Marzo amico di tante belle avventure con il quale si è creato un rapporto che va oltre il rettangolo di gioco.




CARMINE PANTONE
Torre-Pino Spinazzola

Gli Inizi
La mia avventura nel Futsal è nata dopo 10 anni di allontanamento volontario dal “mondo del pallone”. Fu una grande delusione per me: non volevo nemmeno vedere le partite in Tv. L’allontanamento fu dipeso dal mondo falso che notavo nello sport: vedevo solo cose negative intorno a me. Poi la voglia è tornata e con essa la forza di recuperare i 10 anni perduti! Se immaginavo tutto quello che poi sarebbe successo? Si! Senz’altro! I miei obiettivi iniziali erano molto semplici: formare un gruppo di persone vere! Di uomini, prima che calcettisti. E con essi condividere progetti. Ci sono voluti tanti sacrifici ma alla fine le soddisfazioni non sono mancate. Perché il Futsal? Ti svelo un aneddoto: avevo 11 anni quando partecipai al mio primo torneo di “calcetto”. Ricordo che chiedevo sempre ad un mio compagno di squadra di chiudere sul secondo palo! E’ una cosa che oggi sembra scontata, ma farla e pensarla ad 11 anni non lo è. Il Futsal è velocità, tatticismo, capovolgimenti. Il Futsal è molto tecnico, certamente più di quanto si possa pensare. Tra l’altro, potrebbe sembrare che sia per tutti, ma non lo è affatto. Esiste una selezione. E confrontarsi con gente del tuo livello è molto stimolante.

Vita da Presidente
Per chi come me si sente responsabile è un grosso carico emotivo. Fare il Presidente significa questo: assumersi tante responsabilità. Per tanti anni i presidenti vecchio-stile, che facevano tutto, non potevano delegare ad altri alcuni compiti. Oggi per fortuna la situazione è cambiata. Ma nonostante questo restano alcune situazioni “strane”: ad esempio, non so il perché, ma il Presidente è sempre il primo da avversare! Sei solo. Si, è questa la verità: in tante cose che fai sei solo. Nel bene o nel male. Per quanto mi riguarda, dedico al Futsal tutto il tempo possibile. Non si nasce presidenti per caso: alle spalle c’è sempre un rimpianto ben preciso, o un rimorso da atleta…

Impegni e Priorità
Di quelle che hai elencato (Squadra, Gruppo, Sopravvivenza economica, Risultati) non ne nomino nemmeno una. La mia personale priorità, infatti, è il rispetto di tutti i tesserati. A cominciare dagli avversari. Cosa non deve fare un Presidente? Ragionare come una persona di parte. Deve essere sempre a disposizione, ma non solo della propria “bandiera” come molti fanno. Un Presidente deve vivere lo sport come reale e sana competizione, senza mai prendere le parti di nessuno! Si, questa è la mia priorità: il rispetto delle regole e il FAIR PLAY. Il bilancio? Dipende dagli obiettivi. Ma, prima, vengono altre componenti o priorità.

Pianeta Futsal
Ho uno splendido rapporto con il Futsal. Cerco di aggiornarmi e seguirlo attraverso tutti i canali possibili: web, libri, stage e tanto altro. A mio avviso un Presidente deve sapere tutto, anche più del suo Mister! Non deve essere un semplice manager. L’aspetto tecnico è molto importante. Con i soldi tutti possono fare i Presidenti. Ci vuole una preparazione specifica. Ovviamente anche i Presidenti che non capiscono di Futsal possono tranquillamente fare questo ruolo, ci mancherebbe. Basti pensare che la stessa situazione esiste per i Mister! In questo caso, purtroppo, non siamo tanto diversi dal Calcio a 11.

Interferenze
Nella mia carriera da Presidente, non ho mai interferito nella gestione di qualcosa che non fosse di mia appartenenza. Io sono da “dentro o fuori”: nel durante non entro mai! Rispetto il ruolo di tutti i dirigenti; non discuto mai di scelte tattiche. Anche se noto che qualcosa non sta andando per il verso giusto, non intervengo mai! Lascio che ognuno lavori come meglio crede. I risultati si vedono sempre alla fine. Quando la squadra vince sono felice. Quando perde, anche! E’ la mia filosofia. Se il mister o un calcettista sbagliano come mi comporto: beh, dipende dal tipo di errore. Se si tratta di un errore tecnico non importa perché tutti sbagliamo! Ma se si tratta di un errore umano e antisportivo, in quel caso non transigo. E si rischia la seria ed immediata rottura.

Gioie e Dolori
Una gioia che ricordo con piacere è la vittoria dei Playoff di C2. La delusione c’è stata quando siamo retrocessi dalla C1 due anni dopo, pur avendo speso gli stessi soldi di chi vinse il campionato. Se non di più. Questa probabilmente, è la conferma di quanto dicevo prima: i soldi non fanno una squadra.

Futsal – Futuro
Il problema del Futsal: è governato da gente incompetente. Ancora oggi non abbiamo capito come dobbiamo giocare al Futsal. Ogni anno si stravolgono i regolamenti. Un esempio su tutti, la nuova regola per i portieri. Nessuno potrà mai innamorarsi di questa disciplina se ogni anno succede un qualcosa che crei contestazioni automatiche. Serve un regolamento che abbia una durata almeno decennale. Fin quando ai vertici avremo persone non in grado di dare una stabilità al movimento (nella fattispecie alle regole) non andremo da nessuna parte. Il futuro del Futsal, per questo motivo, lo vedo molto traballante. Queste situazioni mettono in crisi tutto il resto. La strada per uscirne: regole chiare e semplici. E soprattutto, che abbiano una valenza almeno decennale!

Il Mondo della Comunicazione
La comunicazione è una componente importantissima! Fondamentale per tenere in vita una squadra. Francamente non so se finora una buona comunicazione ci ha permesso di arrivare ad un “guadagno reale”. Non saprei rispondere davvero. Di sicuro per avere una buona comunicazione bisogna investire budget importanti. Personalmente non ho altre iniziative da realizzare. Credo che con FutsalMania abbiamo già fatto abbastanza. Se altri ci avessero seguito in questa avventura avremmo potuto fare molto di più

Best5
1) Grottaglie Antonio
2) Cristiano Antonio
3) Minervino Antonello
4) Di Corato Lazzaro
5) De Sario Antonio

Allenatore? Carmine Pantone. I ragazzi che ti ho nominato li conosco troppo bene, e con loro mi sono tolto le migliori soddisfazioni.





I Numeri Precedenti - 2010

1)
Mercoledì 3 Novembre. “Vita da Sudamericano". Clicca Qui.
2) Mercoledì 10 Novembre. “Vita da Dirigente". Clicca Qui.
3) Mercoledì 17 Novembre. "Vita da Ultras". Clicca Qui.
4) Mercoledì 24 Novembre. "Vita da Addetto Stampa". Clicca Qui.
5) Mercoledì 1 Dicembre. "Vita da Under". Clicca Qui.
6) Mercoledì 8 Dicembre. "Vita da Mister". Clicca Qui.
7) Mercoledì 15 Dicembre. "Vita da Numeri 1". Clicca Qui.
8) Mercoledì 22 Dicembre. "Vita da Bomber". Clicca Qui.



GENNAIO
Nei Prossimi Numeri

10. Mercoledì 19 Gennaio. “Vita da Capitano".

La prima fase della Rubrica terminerà con il numero 10 - Vita da Capitano. Da Mercoledì 26 Gennaio si ricomincierà con il numero 11 - Vita da Sudamericano...
Questo articolo è stato letto 6301 volte.

Galleria immagini

Vai alla rubrica Il Futsal a 360° »

Altri articoli in questa rubrica

Lunedì, 27 Maggio 2013
Sabato, 19 Marzo 2011
Venerdì, 11 Marzo 2011
Sabato, 5 Marzo 2011
Domenica, 27 Febbraio 2011
Venerdì, 18 Febbraio 2011