Stone Five: “Giusto fermarsi per onorare la memoria di Morosini”

Lunedì, 16 Aprile 2012

Il tecnico della Stone Five, Giuseppe Abbracciavento, strizza l’occhio alla scelta della Figc di stoppare i campionati dopo la morte del centrocampista del Livorno: “Sono avvenimenti che ti lasciano senza parole. E’ stata una tragedia che ha commosso tutti”.

La morte di Piermario Morosini, 25enne centrocampista del Livorno stroncato sabato da un infarto mentre era in campo a Pescara (serie Bwin), ha indotto la Figc a stoppare tutti i campionati in segno di lutto. Un sabato nero, quello appena passato, anche per il mondo del volley, come dimostra la morte della schiacciatrice venezuelana Veronica Gomez Carabali, 27 anni, in forza alla Lokomotiv Baku (serie A russa), portata via da una crisi respiratoria. Tutti fermi, dunque. A riflettere, a chiedersi il senso di questa vita. E la scelta di stoppare i campionati ha trovato completamente d'accordo anche il tecnico della Stone Five Martina, Giuseppe Abbracciavento. “Quello che è successo è stato infinitamente triste, è stato giusto fermarsi ed onorare la memoria di Morosini. Chi sta nel mondo del calcio è stato molto toccato da questa tragedia – afferma rattristato il mister – queste sono cose che ti lasciano senza parole. Stesso discorso per la pallavolista Gomez. Due tragici eventi che devono far immediatamente dimenticare l’ultimo sabato nero del mondo dello sport”. Un mese di stop, dunque, per la Stone Five Martina, che avrebbe dovuto affrontare l’Effe.Gi.Castellana. Una sosta troppo lunga? I dubbi vengono fugati dallo stesso Abbracciavento, che pensa già al derby di domenica con il Free Style: “Stiamo andando oltre ad una normale tabella di marcia, anche se ovviamente l’ultimo stop non poteva prevederlo nessuno. Speriamo di riprendere col piede giusto – rivela l’allenatore martinese – di sicuro eravamo pronti per affrontare il Castellana, il gruppo stava bene. Ma ora pensiamo al Free Style, sarà un derby non certamente facile, da interpretare al meglio. Spesso una stracittadina va al di là dei valori tecnici – rivela candidamente Abbracciavento – perché si gioca più col cuore e con la testa. Tuttavia la squadra sta bene e vuole fortemente la vittoria. Vincere un derby ti carica, oltre a regalarti tanta soddisfazione”.

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