L’Ospite: Cristiano Scandolara

Sabato, 20 Novembre 2010
L’Ospite: Dal Brasile a Bologna passando per Roma,Arzignano e Treviso tutto ciò è: Cristiano Scandolara

Continua il viaggio del Real Foggia nel panorama futsal nazionale ed internazionale, in cui il team rossonero spera di poterci arrivare tra qualche anno, ma prima di arrivarci fisicamente come detto in altre occasione, il club rossonero ci sta arrivando mediaticamente. Il nostro viaggio cominciato con l’asso della Dinamo Mosca Pula, è poi proseguito con Adriano Foglia del Montesilvano, Morgado della Ponzio Pesca,per poi approdare in Sicilia e precisamente all’Augusta con Serginho. La tappa di questa settimana è Bologna, in casa della Kaos, in cui abbiamo sentito la voce di Cristiano Scandolara, uno fra i più grandi giocatori del panorama nazionale ed internazionale. Con l’asso del Bologna l’intervista come ormai è consuetudine comincia dagli esordi della sua carriera “ Cominciai a giocare a Futsal all’età di 4 anni, con la scuola calcio. Il mio esordio da giocatore professionista lo feci all’ età di 16 anni in Brasile, poi a 19 anni mi sono trasferito in Italia alla BNL di Roma”.Cosi con Cristiano il discorso vira su ciò che gli fece sceglie il Futsal come disciplina sportiva da praticare “Ad indurmi nella scelta del Futsal al posto del calcio, furono la velocità e la dinamica di questo sport, ed ovviamente anche l’ importanza della parte tecnica,fondamentale in questa disciplina. Personalmente il calcio non mi è mai piaciuto tanto, anche se vi ho giocato fino all’età di 16 anni, perché il futsal esige ,secondo me, un livello di concentrazione maggiore, essendo più dinamico come sport, perché se chiudi gli occhi per un solo secondo, rischi di prendere gol”. Spontaneo viene chiedere quali le differenze tra il futsal italiano e quello brasiliano “ Del futsal brasiliano mi piaceva il calore del pubblico, visto che il calcio a 5 nell’America del sud, è un sport più seguito rispetto all’Italia. Infatti qui ci sono poche città, in cui trovi un pubblico caldo. Ricordo con molto piacere, che un team che mi piaceva molto affrontare era la ACBF, una squadra che fa sempre una bella figura nella lega brasiliana, ed al tempo stesso ebbi la grande possibilità di poter giocare sia contro che insieme, a tanti campioni”. Cosi con Cristiano continuiamo nello sfogliare l’album dei ricordi, voltando pagina apriamo quella relativa al suo arrivo in Italia “Prima di tutto mi spinse la curiosità,conoscere l'Italia, la nazione da cui proviene tutta la mia famiglia, era un’esperienza che significava tanto per me. Ovviamente il lato economico sicuramente ha avuto una buona parte d’importanza. però l’esperienza di vita che ho acquistato venendo in Italia, vale molto di più. Il mio arrivo è stato perfetto, ho trovato delle persone fantastiche, che mi hanno accolto come membro della loro famiglia, questo sicuramente ha influenzato positivamente il mio rendimento in campo, le difficoltà a dire la verità sono state poche,la cultura italiana è molto simile a quella brasiliana, ed il clima di Roma è uguale a quello del posto dove vivevo in brasile. Il problema maggiore è stata la lingua, sono una persona molto comunicativa, e all'inizio non riuscivo a esprimere le mie idee, perché non dominavo l'idioma, per superare ciò, ci volle tanto impegno e interesse, il resto è avvenuto naturalmente, cosi giorno dopo giorno imparai molto di più,rispetto a ciò che possa insegnarti qualsiasi libro ”. Con Cristiano, apriamo la pagina relativa alla Capitale, in cui ha giocato per ben 5 anni vestendo le maglie di: BNL Roma, Cinecittà e Roma futsal “ A Roma ho vissuto per 5 anni, e posso dire tranquillamente che è la mia seconda casa. Nella Capitale mi sono trovato benissimo,ed ogni volta che posso,cerco di tornarci anche per pochi giorni. Roma è una città splendida, che ha tanto da offrire in tutti i sensi, forse se fossi capitato in un'altra città nella mia prima esperienza italiana, sarebbe stato diverso, Roma mi ha dato tanto. Il popolo romano è gente appassionata per natura,ed il calcio è la principale valvola di tutta questa passione. In città si vive di calcio, però nonostante ciò, noi giocatori di Futsal,,sentivamo molto il calore del pubblico. Nella mia permanenza nella Capitale, ebbi la fortuna di conoscere diversi giocatori della Roma, però non ho mai avuto amicizie strette con loro”. Esaurito il discorso relativo alla sua parentesi romana, voltiamo pagina ed apriamo quella relativa all’Arzignano “Ad Arzignano ho trovato una città completamente diversa rispetto a Roma, però ho trovato anche li tanto affetto, e forse anche di più. Ero giovane e sentirti parte di una famiglia,sapere che c'è gente che ti vuole veramente bene, ti segue e ti appoggia è stato importantissimo. Della mia parentesi con il grifo, ho solo dei bei ricordi, ed ancora oggi torno per trovare degli amici, infatti mi auguro di cuore,che l’Arzignano ritorni ai livelli di un tempo, perché il suo pubblico lo merita”. Chiusa la parentesi Arzignano, con Cristiano apriamo quella relativa alla recente esperienza con la Marca Futsal “Alla marca è stato un periodo complicato,passai da minutaggi molto alti nelle prime partite, alla tribuna nella stagione seguente, cosa che non mi era mai capitata, da quando ero in Italia. Nonostante tutto mi ha fatto piacere fare parte di un gruppo, di qualità incredibile,sia individualmente che di spogliatoio,ed auguro loro di raggiungere importanti obbiettivi”. Dopo aver sfogliato pagina dopo pagina l’album dei ricordi, con Cristiano il discorso vira sul presente, e sul Kaos Bologna “ Il kaos, da quello che ho letto mentre ero in vacanza, ha iniziato presto le trattative per portami a Bologna, però è stata una cosa che si è conclusa tra me, loro e la Marca, solo a fine agosto. Personalmente ho deciso di approdare al kaos per la serietà della società, che visti i tempi che corriamo,è la cosa che conta di più per noi giocatori. Al tempo stesso però,nel Kaos avevo tanti compagni, con cui nelle mie esperienze precedenti, mi sono sempre trovato bene, cosi sommando i vari fattori,decisi di accettare la proposta del Kaos e cominciare questa nuova avventura. La prima impressione che ho avuto della città è stata subito positiva. sono sicuro che mi troverò bene a Bologna, come negli anni di Roma. Al tempo stesso la società fa il suo lavoro in modo impeccabile,facendoci lavorare con tranquillità,e ciò ti consente di trovarti bene ovunque vivi. Nell’attuale stagione, i nostri obiettivi sono molto coerenti, siamo consapevoli della nostra qualità, però siamo una squadra molto giovane,ed il nostro obiettivo è una salvezza tranquilla, cercando al tempo stesso la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia. Soddisfazione che la nostra società, per il lavoro che svolge con tanto impegno e serietà, merita”. Cosi il discorso vira sulla Nazionale, che Cristiano ha visto da vicino diverse volte“ Mi dispiace di non aver mai giocato un campionato importante con la Nazionale. Personalmente ho avuto le mie opportunità, però non sono mai riuscito ad affermarmi come un giocatore importante per la maglia azzurra. Tutta via spero che non sia un ciclo chiuso, per questo sto lavorando tanto e cercando ancora di avere grosse soddisfazioni, perché i ricordi che ho con quella maglia, sono rimasti impressi dentro me. Prendere parte ad un pre-partita con la Nazionale è una cosa indescrivibile: la concentrazione, la voglia di vincere,che se senti nell'area. è una cosa che sicuramente tutti quanti che fanno parte di quel gruppo cercano inseguito, di portare nelle proprie squadre, e spero di tornarci presto. Però so che dovrò lavorare tanto e tornare ad alti livelli. In questo il kaos può aiutarmi tantissimo, qui abbiamo un clima perfetto per lavorare, senza pressioni inutili e senza pensieri del fuori campo. Abbiamo la totale fiducia nella società, quindi possiamo concentrare tutte le nostre forze sul lavoro dentro il campo.”, Cosi il discorso arriva su quelle che sono attualmente le differenze tra il Futsal brasiliano e quello italiano “ Quando sono arrivato in Italia, le differenze erano molte, il futsal brasiliano era molto più tecnico e tattico, mentre quello italiano molto più fisico. Adesso le differenze sono ben poche, però secondo me il Brasile è ancora un passo in avanti, come la Spagna”. Spontaneo viene da chiedere a Cristiano dopo la brillante carriera fatta fino ad oggi, quali obiettivi e sogni vuole ancora raggiungere “ Personalmente vorrei fare un esperienza in Spagna prima di tornare in Brasile. Ora penso al presente, lavorare e giocare bene per la società che rappresento, il futuro sarà una causa naturale di questo lavoro. Traguardi da raggiungere ne ho ancora tanti,anche perché mi reputo un giocatore giovane. Mi piacerebbe tanto vincere un scudetto, è una cosa che vorrei tanto assaporare”. In conclusione Cristiano ha un pensiero per il Real Foggia “ Auguro ai giocatori del Real Foggia, di riuscire dentro il campo, e raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società, al tempo stesso auguro alla dirigenza foggiana, di riuscire a fare un bel campionato sempre con tanta serietà e tanto impegno


Davide Piteo
Ufficio stampa ASD Real Foggia
Questo articolo è stato letto 2897 volte.
Vai alla rubrica L'Intervistato Speciale »

Altri articoli in questa rubrica

Mercoledì, 19 Giugno 2013
Martedì, 21 Maggio 2013
Mercoledì, 1 Maggio 2013
Sabato, 27 Aprile 2013
Domenica, 17 Marzo 2013
Giovedì, 22 Novembre 2012