Marika Mascia, il sogno scudetto lontano da casa

Martedì, 21 Maggio 2013

Da quanto tempo sei lontana da casa?”, “Oddio, non ricordo, 6, forse 7 anni”.

E' passato tanto tempo da quando Marika ha lasciato Francavilla Fontana. Una città che nonostante i quasi 40000 abitanti non riusciva e non riesce a fornire tuttora le strutture adeguate per chi vuole intraprendere uno sport indoor come il Calcio a 5.

Comincia presto Marika a giocare a calcio, grazie ad Angelo Passaro, grande educatore di calcio che ha fatto della formazione dei giovani calciatori la sua filosofia di vita.

E tutto comincia proprio dal calcio a 5, per poi sfociare nel calcio a 11 con i primi successi. Due anni di B, poi la serie A2, ad un passo dal gotha.

Poi a Francavilla tutto si ferma. D'un tratto il sogno rosa scompare in un improvviso risveglio, Marika lascia Francavilla, accettando sotto consiglio del suo mentore, Passaro, l'offerta dell'Isef Napoli, ambiziosa squadra di calcio a 5 napoletana.

Se sono qui oggi a contendere una finale scudetto, capitano di una squadra di Serie A, lo devo soprattutto ad Angelo (Passaro, ndr), lui lo sa e un giorno costruiremo qualcosa insieme come sognamo quando, ogni tanto, ci sentiamo per telefono.”

A Napoli arrivano i primi successi, lo scudetto, la supercoppa, affermazioni per una che ha sempre creduto che il pallone fosse qualcosa di più di un gioco, che potesse diventare uno strumento per diventare qualcuno, per dimostrare, anche ai suoi concittadini, dove una francavillese può arrivare con l'impegno, la costanza e la passione.

L'anno scorso la chiamata del presidente Zulli. Un progetto ambizioso con una realtà neonata, l'AZ Gold Women, lo scudetto in due anni. Il presidente ci crede così tanto che anche Marika si convince e accetta di trasferirsi in Abruzzo, dove con le sue parate e le meravigliose giocate delle sue funamboliche compagne, arriva a dominare il Girone B di Serie A, “Il più difficile”, come le piace ricordare e ad arrivare alle finali scudetto dopo una partita al cardiopalma contro un immenso Sinnai. Il sogno del presidente sta per avverarsi, le sue ragazze stanno per tagliare quel traguardo che fino a due anni fa sembrava solo una felice utopia, guidate dal loro capitano.

Marika, partiamo dal generico. Come è messo il calcio a 5 femminile in italia?

Guarda, è uno sport in continuo sviluppo. Il campionato così come lo vedi strutturato ora è nato da pochissimo. Non abbiamo ancora una nazionale italiana e soprattutto c'è una grossa differenza tecnica tra i tre gironi che costituiscono il Nord, il Centro e il Sud Italia, con il secondo che annovera tra le sue fila le compagini più forti in Italia.

Ma si campa di calcio a 5?

Finché lo pratichi, si riesce a campare. Non è però uno sport come il calcio che ti permette di vivere di rendita anche dopo aver smesso.

Io purtroppo a parte questo non faccio altro, sono stata fortunata in un periodo come quello che stiamo vivendo a riuscire a trovare qualcosa che mi fa essere indipendente e mi piace allo stesso tempo.

Beh, considerando la tua età (classe '87) hai ancora una lunghissima carriera davanti, in fondo pratichi uno sport e giochi in un ruolo che potrebbero darti soddisfazioni ancora per più di una decina d'anni!

Scherzi? E chi li regge altri dieci anni? Il mio sogno sarebbe tornare dalle mie parti nella prossima manciata di anni e costruire qualcosa lì. La Puglia ha un sacco di risorse nel panorama calcistico femminile, purtroppo però pecca nelle strutture. E' uno scandalo che realtà molto più piccole di Francavilla abbiano un palazzetto dello sport ed è altrettanto scandaloso che da noi il palazzetto stia diventando un mezzo per accaparrarsi voti piuttosto che per far fiorire e sviluppare lo sport indoor.

Cosa mi dici della finale di Gara-1 di domenica scorsa e cosa ti aspetti per Gara-2?

Domenica abbiamo disputato tutti la partita perfetta e, purtroppo per il Real Statte, loro hanno sbagliato davvero tanto.

Per come la vedo io, sarebbe errato pensare come stanno facendo molti, che lo scudetto è a un passo. La storia e la caratura del Real Statte ci insegnano che i tarantini sono una squadra che non muore fino alla sirena finale.

Le ragazze di mr. Marzella hanno un grande carattere, sono arcigne e molto esperte, bisogna stare in guardia.

Se mi permetti un commento riguardo alla partita di domenica scorsa, vorrei fare anche qui i complimenti al pubblico sostenitore del Real. Davvero un gruppo di persone corrette e piene di entusiasmo, che hanno puntato, a differenza di tanti altri, sul tifo ai propri piuttosto che sull'offesa agli avversari.

Ok capitano, l'intervista è finita, sei stata molto brava, in bocca al lupo e grazie mille.

Grazie mille a te e crepi il lupo!

Sicurezza, costanza e tanta umiltà, nelle interviste così come in campo, non è da tutti essere un capitano.

Pietro Andriulo
futsalmania.it

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