Real Molfetta bis: è un nuovo pareggio per la vice Regina

Lunedì, 12 Novembre 2012

Ancora lenta la corsa Real Molfetta che procede a passo d’uomo; per il secondo incontro consecutivo le aquile biancorosse rimediano il punto unico del pareggio, giunto dopo 4 gol realizzati e 4 subiti nella trasferta di Monopoli.

L’incontro a porte chiuse del piccolo campo del Polivalente “Longo” inizia subito con Elton “a mettere i puntini sulle i”: potente e secco il suo destro che si fa sentire su punizione, ma non è ancora la sua occasione. Tarda poco ad arrivare, sul passaggio corto dalle parti di Lucivero, e la squadra di casa intercetta e facilmente si posiziona per la rete. Morgenstein, Di Benedetto con la bella diagonale e Cassanelli esordiente scrivono l’azione giusta, ma senza sorte sul 2° palo. Poi Capitan Di Benedetto salva l’avanzata e dà spunto a Pedone che gladiatore vince il contrasto, palla a Morgenstein ed è fatta per Palermo che sul palo dell’estremo Di Vagno assicura il pareggio. 1 a 1.

30” e sulla scia dell’entusiasmo Pedone scarica a destra dove Di Benedetto ancora una volta dinanzi a Di Vagno raddoppia ed onora la maglia. Due incursioni avversarie si specchiano identiche sfondando tutto il campo, ristretto e predisposto a frequenti azioni salienti, ma la vince il Monopoli che sa trovare il raddoppio: Satalino dalla distanza inventa la traiettoria lunga e potente. Parità.

Minoia servito da Satalino stecca clamorosamente il palo, seguito a ruota da Palermo che sfugge a un gol fatto, ma Minervini meravigliosamente infila con precisione chirurgica la punizione e regala il vantaggio. Lucivero si adopera contro il tiro di Elton, più attivo tra i suoi, mentre nel contempo a coronare l’inadeguata prestazione della triade arbitrale nei confronti di ambedue le contendenti arriva l’incredibile giallo a Di Benedetto, chiaramente atterrato da uno sgambetto, ed a Minervini, dalla motivazione non pervenuta. Occasione in fumo per Giannuzzi, che poi ci riesce con la rete del vantaggio nata dal rimbalzo sfortunato da Pedone in barriera. Ci provano ancora Morgenstein e Cassanelli con l’uno-due, ma null’altro fino al fischio della sirena.

Nella ripresa c’è sempre Elton nella sua propensione al tiro dalla distanza, cui risponde il Real con le triangolazioni corali, troppo spesso sciupate senza incisività. Palo per Lapertosa e per Giancola, che poi con Palermo ci arriva vicino. Incredibile il pallonetto in rovescio di Minervini sempreverde, che centra l’incrocio dei pali, poi Lucivero, anch’egli fucina di esperienza, salva su Satalino. Raffica di gialli sventolati ancora dalla direzione, e lotteria dei falli bizzarramente ribaltati. Il Real apparentemente quasi affannato nella prestazione anomala, riesce a trovare ancora una volta il vantaggio: Palermo in doppietta, sulla ribattuta corta del tiro di Morgenstein. Ma la prospettiva svanisce facilmente, con Lapertosa che corona la prestazione energica e va in rete intercettando la sfera. Quando per Di Benedetto arriva il rosso da secondo giallo, il Real resiste in inferiorità e tiene bene la difesa per 2 minuti nel momento di forte difficoltà, ma dopo l’ennesima ammonizione equamente distribuita finalmente giunge il triplo fischio a mettere a tacere la gara oramai troppo accesa, affamata di rivincita per gli ultimi classificati ed altresì decisamente opaca per i secondi. Oltre la sirena non si abbandonano le ostilità, e purtroppo non bastano le scuse dispiaciute degli ospitanti per rimediare al rosso diretto ai danni di Pedone, colpito dal pugno di Giannuzzi a al momento del saluto; è proprio il biscegliese ad essere espulso, nonostante sia giustificabile l’incredulità della realtà dei fatti. Neanche un giallo per l’autore del gesto grave, che con un pugno alla sportività viene premiato dai direttori di gara ma certamente dissentito dai suoi compagni e superiori.

Un pareggio combattuto e bramato energicamente dai biancoverdi, affamati di vittoria e punti importanti, approfittando prontamente della prestazione spenta dei biancorossi al di sotto dei possibili standard.

Il Real, prossimo al turno di riposo, torna da subito al lavoro duro per riprendere in mano le redini di una seconda posizione di merito da non sciupare, ed esternare tutta la qualità che queste aquile possono portare in alto.

di Ornella Amato

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