La favola del San Rocco U21

Mercoledì, 9 Maggio 2012
Dai tornei parrocchiali ai quarti di finale dei playoff scudetto. Il nome, infatti, non è un caso. È partito dal basso per arrivare in alto, il San Rocco Ruvo del presidente Giuseppe Di Puppo, che - dopo aver costruito l'Under 21 la scorsa stagione - quest'anno sta cullando un sogno assieme ad un intero paese in provincia di Bari che ha appena 25 mila abitanti.

Essere arrivati sin qui è già un successo, considerato che la sua squadra è l'unica con provenienza dai campionati regionali ad approdare ai quarti di finale, ma il sogno non è destinato a finire. "Che ne dite se vincessimo lo scudetto, sarebbe bello?" esordisce il presidente. Più che bello, sarebbe una favola. La favola del San Rocco: "La società è nata nel 2008, ma l'Under 21 è stata creata l'anno scorso. Abbiamo subito deciso di partecipare al campionato Nazionale perché ritenevamo di avere ragazzi validi. Infatti lo scorso anno siamo stati eliminati agli ottavi di finale, mentre quest'anno siamo ancora in gioco nei quarti".

LA SCALATA - L'amore verso il calcio a 5 per il presidente Di Puppo è nato dal punto più basso della pratica di questo sport. Da quel calcetto, più che calcio a 5, giocato sull'asfalto di una parrocchia e con gli zaini a fungere da pali per la porta: "Così è nata la realtà del San Rocco. È partito tutto per gioco. In società siamo in quattro. Quattro lavoratori, non presidenti". Una considerazione, questa, che il presidente tiene a precisare più volte. Quattro lavoratori, che nel tempo libero si dedicano al San Rocco, e un gruppo di giocatori che fanno la spola tra prima squadra e Under 21: "I ragazzi giocano in entrambe le categorie. A loro va fatto un grandissimo elogio, perché – pur dando il massimo in ogni partita – a questo punto della stagione sono "cotti". Se con la mente torno indietro di qualche anno, a quando siamo andati a fare a Rimini le finali nazionali dei tornei parrocchiali, che non avevamo nemmeno i soldi per il viaggio, ora non posso far altro che ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a questo miracolo sportivo".

I GIOIELLINI - È vero, i ragazzi sono "cotti", ma non hanno nessuna intenzione di fermarsi sul più bello: "Sabato scorso hanno giocato con la prima squadra la finale dei playoff regionali contro il Martina, poi – la domenica, poche ore dopo – erano in campo per i quarti di finale U21 con lo Scafati. C'è altro da aggiungere?". No, se non quello di continuare ad elogiare questo straordinario gruppo di ragazzi che, tra le altre cose, sono tutti originari di Ruvo: "Questo mi riempie di orgoglio. Anche Ayoub Erragh, che è di origine marocchina, è ormai un ruvese doc. Lui è uno dei nostro tre gioiellini, assieme al laterale Silvio Dell'Olio e il pivot Vincenzo Mazzone". Proprio quest'ultimo era stato adocchiato dal Ct della Nazionale Under 21, Raoul Albani, che lo aveva selezionato per uno stage lo scorso anno, salvo poi dover rinunciare al giocatore per un infortunio che lo ha tenuto fuori dai campi: "Mi auguro che lo possa richiamare presto, perché è davvero un ragazzo eccezionale. La maglia azzurra è un obiettivo per molti altri giocatori dell'Under 21".

DAVIDE CHE BATTE GOLIA - Se nella storia antica Davide non è riuscito a battere Golia, lo stesso non si può dire per il Davide del San Rocco Ruvo: "In Under 21 potremmo far giocare il portiere classe '88 che abbiamo in prima squadra, Leopoldo Mastrorilli, e invece preferiamo far crescere un ragazzo del '92 come Biagio Stasi. Lo scorso anno abbiamo eliminato il Bisceglie di Laion, mentre quest'anno abbiamo battuto agli ottavi i vice campioni d'Italia dell'Augusta in una partita al cardiopalma". Il racconto è da brividi: "A 12 secondi dalla fine è stato fischiato un tiro libero ai siciliani e, se avessero segnato, si sarebbe messa male per noi. Mister De Venuto aveva deciso di chiamare in causa il portiere classe '88, Mastrorilli, che era in panchina, ma lui ha risposto: 'No, mister, è giusto che lo pari Stasi'. Biagio è volato all'incrocio dei pali e noi abbiamo passato il turno". E fu così che il San Rocco Ruvo da Davide diventò Golia. La squadra pugliese – dopo l'exploit della LC Five Martina, vincitrice della Coppa Italia U21 lo scorso anno – è ora la regina della propria regione. Essere tra le prime otto squadre d'Italia, considerato che il San Rocco Ruvo partecipa ai campionati regionali, è un record difficilmente equagliabile. E chissà che il sogno non possa proseguire: dopo il pari per 2-2 in gara-1, domenica Mazzone e compagni giocheranno gara-2 in casa dello Scafati per continuare a cullare il sogno delle semifinali. "Per me ce la possiamo fare perché è vero che i ragazzi erano molto stanchi, ma questa settimana hanno avuto tutto il tempo per recuperare e preparare il ritorno nel migliore dei modi, visto che con la prima squadra non ci sono partite in programma". Come in ogni trasferta, a vedere la partita ci saranno anche i tifosi della squadra pugliese che sosterranno per tutta la partita i giovani giocatori: "Saranno tanti – conclude il presidente Di Puppo – sono addirittura venuti anche ad Augusta, si sono fatti 700 chilometri. Siamo un'unica famiglia, la famiglia del San Rocco".

Domenica il grido "San Rocco, San Rocco" arriverà fino in Campania, a Scafati. In fondo, 250 chilometri sono pochi per coltivare un sogno e far sì che una favola – quella nata nel 2008 a Ruvo di Puglia – finalmente si avveri.





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