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Nova Vigiliensis, un pari giusto con il Canusium

Nova Vigiliensis - Canusium 3-3
Proprio come all'andata. Nova Vigiliensis e Canusium si dividono la posta in palio, replicando il punteggio del match disputato in ottobre. Di diverso c'è solo la successione delle marcature. Allora furono i dauni a rimontare in tre occasioni il momentaneo svantaggio. Questa volta sono i biscegliesi a recuperare dopo essere andati sotto addirittura per 0-3. Alla fine il risultato pare giusto, anche se gli ospiti sostengono di essere stati danneggiati da alcune decisioni arbitrali. In effetti i cartellini rossi mostrati a due dei loro sono un tantino frettolosi, ma non decisivi ai fini di un pareggio che i locali meritano ampiamente per l'aggressività messa in campo nel secondo tempo. Peccato che quell'aggressività rimanga invece negli spogliatoi per tutta la prima mezz'ora, giocata decisamente sottoritmo da Mastroviti e compagni. Merito anche di un avversario ben organizzato e micidiale nel concretizzare le palle gol costruite. Per informazioni chiedere a Racanati, beffato da due spunti di Simone, nonché da una punizione di Orecchia. E meno male che lo stesso Orecchia fallisce poi il tiro libero del possibile 0-4. Assente ingiustificata fino all'intervallo, la Nova Vigiliensis cambia però registro nella ripresa, riaprendo subito i giochi con un'autorete dell' onnipresente Orecchia. Complice una condizione atletica ancora approssimativa, il Canusium fatica a uscire dalla propria metà campo, ma resiste grazie alle parate di Gallo e ai tre legni che fermano altrettante conclusioni giallorosse. Nemmeno l'inferiorità numerica causata dall'espulsione per doppio giallo di Di Monte fa crollare il fortino rossonero, che tuttavia comincia a vacillare quando Tritto indovina il 2-3. La tensione sale alle stelle e l'arbitro manda fuori anche l'ottimo Simone, sempre per somma di ammonizioni. Poi mister Cortellino tenta la mossa della disperazione: richiama in panchina Sasso, protagonista dell'annunciata staffetta tra portieri, e schiera tra i pali Tritto, che funge da quinto di movimento. Mossa azzeccata, perché è proprio Tritto a far saltare il banco in pieno recupero, coronando così una prestazione da vero leader.
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