Il Canusium sta tornando

Domenica, 18 Gennaio 2009

Piano piano il Canusium stà tornando. Dopo la bella prova offerta contro il Futsal Barletta, persa soltanto a pochi minuti dalla fine, i ragazzi di mister Iacobone, offrendo una prova maiuscola sono tornati alla vittoria che sembrava una chimera soltanto qualche settimana fa. La partita sulla carta non era assolutamente facile perché si doveva giocare contro una delle squadre più in forma de torneo. Martedì scorso ha perso contro il San Ferdinando facendo soffrire la squadra di casa e perdendo solo di un gol di scarto. La squadra che Iacobone propone è quella presentata anche martedì scorso. Gallo fra i pali, Carbone, Minervini, Di Nunno ed il talentuoso Simone. Il Canusium parte subito all’attacco ed la prima occasione Carbone al volo su un servizio di Minervino batte a rete. E’ gol strappando applausi al divertito pubblico del Palazzetto. Non passano 2 minuti che ancora Minervini, in forma splendida serve un pallone d’oro a Simone che non ci pensa due volte a battere a rete. Tiro preciso e forte che trafigge ancora l’incolpevole portiere avversario. 2 a 0 e consensi del numeroso pubblico. Gli ospiti non stanno a guardare e favoriti da due clamorose leggerezza dei rossoneri pareggiano. Il Canusium non ci stà e guidati dal duo Simone-Minervini ripartono all’assalto della porta foggiana. E’ Orecchia a sfruttare il lato destro lasciato colpevolmente libero dalla difesa avversaria con un tiro preciso e forte gonfia la rete avversaria. I padroni di casa tornano in vantaggio e ci rimarranno fino alla fine. Emergono le doti balistiche di Simone, sempre più sorprendente per il suo veloce adattamento alla nuova disciplina, e grazie alle sue giocate il Canusium allunga. Arrivano le reti dello stesso Simone, del beniamino dei tifosi Rizzi e soprattutto di Di Monte che sigla due delle nove reti finali. La vittoria consente ai rossoneri di raggiungere quota 23 in classifica e di scavalcare lo stesso Futsal San Severo apparso molto più forte di quello affrontato all’andata. Così lentamente il “laboratorio” continua.

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