Menu
Torre-Pino, uno al mese: Antonio Cristiano

Torna a distanza di un mese, la consueta rubrica “uno al mese”: un’intervista a 360° che darà modo ai tanti supporters della Torre-Pino di conoscere da vicino i propri beniamini. Questa volta abbiamo sentito Antonio Cristiano, uno dei primi componenti la vecchia guardia biancoazzurra. Dopo l'esordio nel team di mister Pantone risalente al 2002, il 31enne calcettista spinazzolese torna alla base nel settembre del 2008. In questo scorcio di stagione, la prima assoluta in C1, ha timbrato il tabellino dei marcatori in un’occasione e ha collezionato tante buone prestazioni…
Conosciamoci meglio: chi è Antonio Cristiano? A quando risalgono i primi calci ad un pallone?
“Si può dire che io sia nato con un pallone tra i piedi. Ho fatto tutta la trafila nelle giovanili dello Spinazzola: giovanissimi, allievi e juniores. Ovviamente stiamo parlando sempre di calcio a 11. Poi incontrai Carmine ed insieme sposammo il progetto di una squadra di calcio a 5. Il futsal a Spinazzola è nato grazie a lui. Per diversi anni ci siamo fatti le ossa, diciamo così. Poi nelle ultime due stagioni siamo venuti fuori da protagonisti. Io entrai nella Polisportiva nel 2002, al suo secondo anno di vita. Ora sono tornato, dopo una lunga parentesi. E l’ho fatto principalmente per due motivi: uno è perché qui a Spinazzola non ci sono strutture e società dove poter praticare il calcio tradizionale, quello a 11; l'altro motivo è il progetto serio che abbiamo condiviso col presidente”.
Avendo praticato entrambi gli “sport”, quali sono a tuo avviso le differenze maggiori tra il calcio a 11 e quello a 5? Così ti piace dell'uno e cosa dell'altro?
“Ma guarda, a mio avviso sono due sport completamente differenti. A me piace quello a 11 perché è su quei campi che ho mosso i primi passi. Però non ti nego che l'esperienza del calcio a 5 mi ha insegnato tantissimo, anche sotto il profilo tecnico. Mi dispiace aver lasciato quello maggiore per motivi "strutturali", però il calcio a 5 mi sta appassionando tantissimo. Giocando in 5 c'è più affiatamento, gioco corale; i movimenti e i sincronismi sono più diretti. La cosa che non mi piace probabilmente, è il modo così veloce di fare i cambi: è molto difficile poter entrare in partita da un momento all’altro o restare concentrati per tutti i 60 minuti”.
Negli ultimi mesi in casa Torre-Pino si sono registrati alcuni scossoni. In 4 (Valente, Gallo e i due Arcieri) hanno scelto una strada diversa, finendo poi con l’approdare all'Atletico Ruvo (sempre in C1). Dall’interno degli spogliatoi questa situazione come venne, e viene tuttora, vissuta?
“Guarda, a me personalmente dispiace per come è andata a finire: la rosa si è impoverita e questo è innegabile. Però se il presidente ha fatto determinate scelte, avrà avuto i suoi buoni motivi no? Io mi sento di seguire la sua strada. Nei particolari non conosco tutta la vicenda, però magari alla fine il gruppo potrà uscirne anche più compatto di prima. Bisogna far cerchio attorno al nostro presidente e credere nel suo progetto. Ripeto, mi dispiace perché forse la situazione la si poteva gestire meglio: se è vero che i 4 biscegliesi hanno dato tanto alla causa della Torre-Pino, specialmente l'anno passato, è anche vero che Carmine ha dato tanto a loro”.
Il gruppo, appunto. Quali sono a tuo avviso le potenzialità di questa squadra?
“Secondo me questo gruppo ha grandi potenzialità. Nelle ultime giornate abbiamo perso molti punti, pagando un nervosismo inutile. Ma sono convinto che se riuscissimo a compattarci attorno al presidente, potremmo ambire anche a qualcosa in più della salvezza, che è il nostro obiettivo dichiarato. Carmine a volte prende delle decisioni forti, condivisibili o meno, però va dato merito a lui se a Spinazzola lo sport in generale (nota bene, non solo il calcio a 5) esiste e viene ancora praticato. Lui ha tantissime idee per far crescere lo sport spinazzolese nonché il nostro territorio, ma, purtroppo, in quello che fa è sempre solo".
Per chiudere, quali sono i tuoi obiettivi personali? Magari un futuro da allenatore...?
"Mah, a me l’idea non dispiace. Sarebbe una bella cosa poter rimanere in questo ambito; se non da allenatore andrebbe benissimo anche come dirigente. Il problema è che a me, oggi, piace ancora giocare. Nell'immediato futuro, insomma, ci vedo ancora un altro paio di anni di calcio giocato. Poi, chi lo sa? È da vedere".
Fuori dal campo…
Soprannome: nessuno
Fidanzato: appena sposato, con Carmela
Segno Zodiacale: capricorno
Attore preferito: Bruce Willis
Attrice preferita: Julia Roberts
Film: gli Intoccabili
Musica: essendo un “ex bandista”, preferisco la musica classica e il pop-rock italiano in generale. Giusto per fare un nome dico Vasco Rossi
Ultimo libro letto: sto finendo di leggere il libro di Antonio Cassano
Piatto preferito: pasta, in generale
Hobby: Calcio e Musica, suono il sax
Pregi/Difetti: non saprei. Difetti tanti, ma non so davvero…
Squadra del cuore: Milan
Calciatore preferito: Kakà
Di cosa vai più fiero: di essere una persona sincera. Molto sincera
Sogno nel cassetto: i sogni non si rivelano…
Ufficio Stampa Torre-Pino Spinazzola