Iessi - Giovinazzo, le mie verità

Sabato, 4 Giugno 2011
Intervista esclusiva all'ex mister dell'Atletico (poi Futsal, in seguito alla fusione con il GS) Diego Iessi. Dall'addio alla sua Giovinazzo ai tempi attuali: un viaggio tra vittorie, gioie e... dolori.

The end. Non mi va molto di parlare del Giovinazzo perchè si corre il rischio di dare troppa importanza a gente senza coscienza e senza scrupoli. Però un sassolino dalla scarpa voglio togliermelo. Io ho formato l'ormai defunto Atletico! Io ho vinto il campionato di C1 con cinque ragazzi di Giovinazzo che erano oramai dimenticati da tutti e tutto, contro qualsiasi più roseo pronostico (e tu lo sai bene....). Io ho salvato la stessa squadra con i soliti cinque elementi più Palermo in serie B l'anno successivo. Ricordo i due acquisti fatti dal presunto DS, non ricordo manco chi esso sia: bravissimi ragazzi senz'altro, ma inutili alla nostra causa o al mio modo di vedere il calcio a 5. Ma tutto questo non mi è servito molto, perchè dopo aver continuato ad usarmi affinchè convincessi i ragazzi ex Gs ad accettare la fusione tra le due società (altra bugia tanto che è rimasta come società il Gs) sempre il solito DS convinse gli altri "amici" a far venire a Giovinazzo il suo cuginetto, il quale poverino era rimasto a piedi per il fallimento della società che allenava. Tutto questo il giorno prima che iniziassimo la preparazione! Non continuo perchè veramente ho la nausea, anche a causa del velocissimo volta faccia dei miei ex sconosciuti atleti. Vero Palermo, Bavaro, Lucivero, Ciardi, De Palma, Piscitelli? E, ovviamente, dei pseudo amici della società e dello staff tecnico.

Il Futsal oggi. Rispetto al 2001, anno in cui ho iniziato a cercar di capire qualcosa di calcio a 5, posso dire che il nostro sport preferito si è modificato soprattutto nella velocità dell'esecuzione e nell'organizzazione di squadra in genere. Nei miei primi anni di allenatore, ricordo che chi aveva in squadra un paio di elementi che sapevano trattare bene la palla e che sapevano saltare l'uomo con facilità aveva vita facile nel vincere le partite perchè non esistevano i raddoppi, non esisteva l'interscambiabilità dei ruoli. O per meglio dire, era assai raro trovare squadre organizzate come invece lo sono adesso quasi tutte e soprattutto in tutte le categorie. Onestamente penso che prima il calcio a 5 era molto più avvincente e spettacolare nella maggior parte delle partite. Adesso molto spesso assistiamo a partite stucchevoli con squadre ingabbiate in rotazioni assurde legate al mantenimento del possesso palla e dell'attesa dell'errore dell'avversario. Io preferisco attaccare, prendere rischi calcolati, giocare con il portiere di movimento per far un goal in più della squadra avversaria in modo da rendere avvincente qualsiasi partita e trascinare centinaia di spettatori sia in casa che fuori. Quest'anno, per esempio, facevo i conti, e notavo come con la 4-0 Piscitelli avesse segnato la metà delle reti dello scorso anno perchè per ruotare non saltava mai l'uomo per poi tirare in porta, oppure Palermo, pivot di ruolo, che stando lontano dalla porta avesse anche lui dimezzato il suo bottino di reti.

Poi preferivo la regola del portiere di movimento così come era lo scorso campionato, ma in nome dello spettacolo. Ora giocare con il portiere di movimento è molto più difficile e rischioso, io non lo condivido. Condivido, invece, il numero degli italiani in squadra e soprattutto dei giovani italiani...


Obiettivi futuri
. I miei obiettivi restano sempre quelli in cui credo e per cui ho iniziato questa avventura qualche anno fa: divertirmi, lavorando seriamente! Ma anche far crescere ragazzi locali che si avvicinano a questo meraviglioso sport. Con questo non voglio dire che se si presentasse una società che mi proponesse di allenare 10 oriundi per cercar di vincere, io rifiuterei, anzi! Ma ad oggi, vuoi perchè chi ho avuto come presidente (tranne che a Ruvo), aveva il portafoglio vuoto, vuoi perchè ho sempre pensato a questo sport come un hobby (serio, ma sempre hobby), per cui preferisco non fare troppi chilometri per allenare. Le mie squadre sono sempre state piene di indigeni. Contatti per l'anno prossimo? Veramente aspettavo da te una collocazione, soprattutto perchè tu adesso sei libero. Comunque posso dirti con certezza che se allenerò il prossimo anno, sarà per una squadra che ha voglia di crescere, di divertirsi assieme cercando di vincere e di far divertire quanti avranno la bontà di seguirci, in qualsiasi categoria, anche la C2 con un progetto serio e, soprattutto possibilmente vicino casa mia...
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