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Real Molfetta, nulla da fare in 5 contro i 7 in campo

Real Molfetta 2 – Meco Potenza 7
Nessuna cronaca di bordo, nessun gol in nessun minuto, niente parziale e totale, nessuno di questi inutili dettagli contro l’oltraggiata e più importante amarezza. Un affronto da ultimo degli incompetenti, uno scherzetto da più immaturo dei bimbi, una caduta libera di stile da migliore degli aerei di carta.
Chissà se la sig.ra Maccardo di Roma e il caro collega Limone di Avellino se lo saranno responsabilmente chiesto a cosa hanno portato sabato, o se “arbitro e signora” avranno regalato un altro di quei sorrisi così già simpaticamente offerti alla società che stavano danneggiando, evidentemente con loro giubilo. Perché questo è accaduto sabato. Uscire dal campo addirittura col sorriso per gli sconfitti anziché con la coscienza cupa è evidente segno di disequilibrio e mancanza di rispetto, per nulla riverso in campo nei confronti di due delle squadre più forti di questo girone. Potenza e Molfetta forse avrebbero voluto regalare al poco pubblico che la struttura potesse contenere, una partita bella da vedere e da ricordare, Potenza e Molfetta avrebbero avuto diritto di esprimere in campo un gioco superiore, così come capacità e curriculum avrebbero garantito. SPORCARE IL FUTSAL: unico compito al quale ieri la coppia arbitrale ha adempito.
Primo tempo sùbito in gol, due falli commessi e 4 subìti e un vantaggio perfettamente gestito per metà gara: ottimo il presupposto Real contro il migliore degli avversari. Poi per incanto tutto “E’ STATO CAMBIATO”. Accade poi che quei 4 falli, azzeratisi come da regolamento alla ripresa dei giochi, non abbiano mai più avuto un incremento nell’arco dell’intera gara. Accade poi che negli ultimi secondi del 1°T quei due falli, magicamente giunti come il fulmine a 6 e perdipiù con molto beneficio di inventario, abbiano portato ad un forzatissimo tiro libero da pareggio. Fin qui ci può stare. Ma ciò che non c’è e mai ci sarà sta nei 12 FALLI fischiati ai molfettesi contro ZERO FALLI fischiati al Potenza per tutto il resto della gara. Dodici falli che hanno portato a SETTE TIRI LBERI dei quali 5 son stati portati a segno e due no. Dodici falli dei quali la maggior parte REGALATI. E se questo è poco, che ben venga anche l’espulsione per doppio giallo ai danni di un giocatore, con conseguente gol subìto in inferiorità, con conseguente assenza nella prossima importante gara, e del tutto INFONDATA.
SETTE CARTELLINI GIALLI per una delle squadre più disciplinate di questo campionato, che per bizzarra interpretazione arbitrale, sarebbe diventata tutto d’un tratto una delle più scorrette compagini. Il Real del “3 a 2” (un episodio della stessa gara) è di certo un Real che lascia intendere in maniera inequivocabile di poter essere una squadra che può, e avrebbe potuto, giocarsela, se ne avesse avuto la possibilità.
Probabilmente pensare all’incompetenza sarebbe la più dignitosa delle ipotesi.
Eppure un arbitro di caratura internazionale con l’incompetenza, ed in teoria, dovrebbe avere ben poco a che fare. E allora una buona motivazione sarebbe corretto e maturo darla a chi se la merita, se di correttezza ce n’è ancora.
Squadra di categoria superiore, che vanta nomi e rosa da serie A, che sa vincere sul campo, questa è la Meco Potenza. Peccato poter anche solo pensare che la vittoria si costruisca con il fischietto e il cartellino dell’arbitro. E quando è così il beneficio del dubbio è umano quanto il pubblico stanco che assiste agli scempi, ed è immeritato per una squadra come il Potenza. I sorrisi e le scuse imbarazzate dei tifosi di casa ne sono una conferma. Il morale e la reputazione di una squadra doppiamente sconfitta ne sono un’altra, ben dolorosa e danneggiata.
Nessuna morale o insegnamento, solo un grosso grido agli artefici di questa ridicola carneficina, al quale si associa tutta la Società Real Molfetta e che arrivi dritto all’orecchio di colui e colei a cui debba arrivare, perché tanto il danno ormai è fatto ed irreparabile: VERGOGNA!
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