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Il Futsal a 360° - N° 7

Vita da Numeri 1
Si è soliti dire: “nel Futsal il portiere vale metà squadra”. Quanto c’è di vero in questa affermazione? Perché il ruolo del portiere è così delicato? Quali responsabilità si assumono, e come vengono affrontate? Quanto può pesare un errore, sulle sorti di una partita?
Il nostro Viaggio a 360° continua, alla scoperta di un’altra importantissima realtà del Futsal Italiano: il mondo dei Portieri. Dalle prime parate, ai primi gol. Appuntamento interamente dedicato ai Numeri 1 più atipici del mondo del Calcio. Per l’occasione abbiamo sentito Alexandre Feller (Marca Futsal), Damiano Sibilla (Sporting Modugno), Raffaele Longo (Futsal Mola) e Luca Stramaglia (Real Foggia)…
ALEXANDRE FELLER
Marca Futsal
Predestinato
Ho cominciato a giocare a Calcio a 11 quando avevo 8-10 anni. Poi a 15 anni ho cominciato a giocare a Calcio a5. Penso proprio di si, da piccolo volevo già fare il calciatore e oggi, dopo tutto quello che ho vissuto nel calcio a 5 posso dire che sono un predestinato. All’inizio non volevo fare il portiere, ma il giocatore di movimento, ed ero anche bravo a giocare in questo ruolo. Poi con il passare del tempo ho visto che ero molto più bravo a giocare in porta, e per questo motivo ho scelto di rimanere tra i pali.
Sono stato io a scegliere il Futsal. Facevo calcio a 11, ma poi vedendo che non crescevo più di tanto e per la passione e per le doti che avevo, ho scelto il Futsal.
Pianeta Futsal
Si, il ruolo di portiere è importantissimo nel calcio a 5. Non direi proprio 50%, pero il portiere ha sempre un percentuale molto alta di responsabilità. E’ quello che può cambiare una partita: nel bene e nel male. E’ un ruolo così delicato perché il portiere non può mai sbagliare. Deve essere sempre molto concentrato e preparato per dare totale fiducia a tutta la squadra nei momenti in cui viene chiamato in causa. Di speciale c’è che dopo tanto lavoro e tanta fatica, quando riesci a far vincere la tua squadra con tante belle parate decisive, ti senti molto felice.
E’ molto diverso dal Calcioa11! Cambia tutto! La superficie, la porta, il pallone: il calcio a 5 é molto più veloce del calcio e molto più riavvicinato. Il portiere deve essere molto più reattivo perché la palla é sempre vicina alla tua porta, al contrario del calcio a 11 dove il portiere fa molte meno parate.
Il vizio del Gol
Questa é una cosa bella per noi, perché eviti tanti gol con le tua parate e poi hai anche la possibilità di festeggiare quando segni e aiuti la tua squadra. Le squadre che hanno un portiere che sa giocare fuori della porta hanno una possibilità in più delle altre. Quindi approfittano di questa regola cercando di segnare il più possibile, se si fa bene!
In carriera ho segnato tantissimi gol, più meno 100 da quando ho cominciato a giocare professionalmente. Tanti ne ho segnati anche in Brasile quando giocavo in campi un po’ più piccoli di questi italiani, e questa cosa mi favoriva molto avendo un tiro potentissimo. Qui in Italia, come dicevo prima, ho segnato un po’ di meno perché i campi sono più grandi e si gioca meno con il portiere fuori della porta. Qui il portiere di movimento ha un incarico diverso, deve mantenere il possesso palla ed uscire dal pressing. Anche se ora hanno cambiato ancora una volta la regola, e ci stiamo ri-adattando .
Ho fatto tanti gol importanti, decisivi nei campionati in Brasile. E’ difficile raccontarli, per il fatto che non li avete mai visti, ma racconto un gol in particolare che fu molto importante. Quello con la Nazionale Italiana, nella Finale dell’Europeo 2007 contro la Spagna. Lo ricordo ancora, e fu decisivo. Il più bello? Lo devo ancora fare! Di questi 100 gol ne ho fatto tanti belli, ma spero ancora che manchi quello che riterrò il più bello...
Dal Lunedì al Sabato
La mia preparazione comincia con un doppio allenamento il lunedì, il martedì e il mercoledì. Sempre intercalando esercizi specifici per i portieri, per la parte fisica e con la squadra. Giovedì e Venerdì una solo seduta, e poi sabato la gara.
La notte prima di solito sono a casa, tranquillo con la mia famiglia e comincio già a prepararmi mentalmente per la partita. Il Sabato mattina di solito abbiamo la seduta video, poi pranzo, qualche ora di riposo. E quando abbiamo tempo già due ore prima della partita comincio a concentrarmi seriamente e pensare a tutto quello che dovrò fare in partita. In tutto ciò non c’è nessun rituale scaramantico.
Il Sabato mattina. Come ti ho già risposto prima, cerco di concentrarmi il massimo possibile per essere cosciente di tutto quello che devo fare in partita, e “mentalizzare” i giocatori che vado ad affrontare, per cercare di ridurre le possibilità di essere sorpreso da loro. Comincio a sentire l’adrenalina che sale. Il momento più bello della settimana sta arrivando: la partita! So di aver un compito molto importante, ed è normale che senta un certo peso sulle spalle. Così come gli altri giocatori del resto, ma in quanto portiere sento di averne di più, perché non posso commettere nessun errore! Tuttavia il match lo affronto con tranquillità e serenità. Questo grazie alle esperienze passate, a tutte quelle manifestazioni importanti a cui ho partecipato in questi anni di carriera.
Papere
Non so spiegarti! Non so da dove viene questo termine. Ti posso solo dire che per un portiere è la sensazione più brutta che possa provare, perché ti senti colpevole di quell’errore e ti cade il mondo addosso. Si, è capitato anche a me. Ma è proprio in quel momento che devi dimostrare di essere forte, e ricominciare a parare dal pallone successivo. Solo così ridai fiducia a te stesso e alla tua squadra.
La migliore parata
Come ti ho detto in merito ai gol più importanti, lo stesso vale per le parate: è molto difficile indicarne una; ogni Sabato faccio una parata importante e quindi diventa difficile scegliere.
Te ne racconto una, con la Nazionale in una partita finita 0 a 0 contro Portogallo agli Europei 2007. Era su una palla sul secondo palo, l'avversario stava per segnare a porta vuota ma riuscii a rientrare e prendere il pallone. Un'altra capitò in Finale di Coppa Italia quando ero ad Arzignano. In quell’occasione feci una doppia parata di riflesso su Vampeta ad un metro della porta, ed io ero a terra.
Quando fai certi interventi provi una grande gioia. Ti senti ripagato per tutto il lavoro che hai fatto in precedenza.
I 5 “peggiori” avversari
Ho affrontato tanti giocatori forti nella mia carriera. Ti posso dire 5 nomi, però è normale che dalla classifica ne terrò fuori tanti altrettanto bravi…
1) Manoel Tobias, aveva un tiro molto preciso.
2) Falcao, classe e abilità unica.
3) Lenisio, davanti al portiere è il più bravo di tutti a finalizzare.
4) Vinicius, tiro incredibilmente potente.
5) Daniel, segna sempre gol pesanti nei momenti più importanti.
Le 5 cose che un Portiere migliorerebbe/cambierebbe del suo Mondo
Premessa: si può sempre migliorare. Se io potessi cambiare un po’ di regole qui in Italia, lo farei per tutelare la classe dei giocatori di calcio a 5. Lo farei volentieri, ma so che questa é una cosa che non dipende solo da me; dipende delle persone che guidano il calcio a 5 Italiano. Vorrei che il nostro movimento fosse più professionale. Penso sarebbe meglio per far crescere ancora di più questa disciplina, che è già ora molto affascinante.
DAMIANO SIBILLA
Sporting Modugno
Predestinato
Più che di destino, nel mio caso si può parlare di necessità visti gli scarsi mezzi tecnici per affrontare altri ruoli. E’ ovvio che quando il “terreno di gioco” è l’asfalto di un cortile è necessario almeno un po’ di predisposizione ad ematomi e ferite. Crescendo, dal cortile si passa al campetto dell’oratorio per le partite ufficiali e poi, attraverso varie squadre giovanili, sono arrivato nel lontano 1990 al calcio dei “grandi” in Interregionale (l’attuale serie D). A quel punto, di fronte al bivio Università-Calcio ho imboccato la prima direzione senza peraltro pentirmene. Nel 1995 il Futsal mi ha “scelto” ed ho affrontato il mio primo campionato di serie C pugliese con il CUS Bari. A fine anno Mimmo Dicosmo uno degli allenatori cui, insieme a Mimmo Vitulli devo di più, mi portò al Modugno calcio a 5. Nel 2007, dopo vari splendidi anni trascorsi con l’Atletico Cassano, la scelta di ricominciare dalla C2 con lo Sporting Modugno sposando il progetto di Pino Germinario, con cui in 2 anni saliamo dalla C2 alla serie B Nazionale. Al quel punto con un bimbo che ti attende a casa ed un’età non più verdissima, ho optato per dismettere i guantoni e dedicarmi solo alla preparazione dei portieri dello Sporting.
Pianeta Futsal
Il portiere di Futsal influisce pesantemente sulla prestazione della squadra e non solo per gli interventi: un portiere con personalità e che trasmetta tranquillità al resto dei compagni può essere determinante ai fini dei risultato. Inoltre, è ormai un requisito irrinunciabile una buona tecnica di rilancio che lo renda il primo attaccante in fase di ripartenza. Tutte queste caratteristiche rendono il ruolo qualcosa di unico, in grado di trasmettere forti emozioni; di contro ogni errore è amplificato in quanto spesso irrimediabile. Con il calcio ad 11 la similitudine si ferma alla finalità del ruolo che è quella di parare; per il resto gli spazi differenti, la rapidità del gioco, la frequenza di intervento determinano la necessità di un livello di concentrazione e di tecniche di parata che non hanno molti punti in comune con il calcio. Un portiere di calcio potrebbe intervenire 2-3 volte in un intera partita. Nel Futsal il portiere può ritenersi fortunato se effettua solo 10-15 interventi durante la gara. Devo dire che, al contrario, probabilmente per l’inflazione di portieri sudamericani nella nostra serie A calcistica, noto sempre più frequentemente l’utilizzo di tecniche calcettistiche da parte dei portieri di calcio, specie in situazioni di uno contro uno.
Il vizio del Gol
Il Futsal consente al portiere di entrare nel tabellino dei marcatori principalmente a seguito di due tipologie di situazioni: in caso di gioco avanzato che lo porta in zona tiro o in caso di squadra avversaria che schiera il “portiere di movimento” lasciando sguarnita la propria porta. La prima situazione di gioco è stata recentemente penalizzata dal nuovo regolamento che limita le sortite offensive degli estremi difensori. Per quanto mi riguarda, sono stato un portiere di “vecchia generazione” non particolarmente dotato a livello tecnico. Non ho problemi a decidere il gol più importante o più bello in quanto l’unico gol siglato, escludendo un paio di calci di rigore, è stato con la squadra avversaria schierata con il portiere di movimento per cercare di recuperare il risultato: un pallonetto “coast to coast” che chiuse di fatto la partita rendendo inutili ulteriori tentativi di recupero. Avendo disputato più di 200 partite, devo ammettere che non è una percentuale esaltante!
Dal Lunedì al Sabato
Il portiere necessita di un lavoro specifico durante la settimana. Per quanto mi riguarda, in accordo con l’allenatore, utilizzo parte di tutti gli allenamenti settimanali per lavorare esclusivamente tra portieri. Già a partire dai miei ultimi anni di calcio giocato cerco di riprodurre mediante esercitazioni le situazioni di gioco che capitano in partita alternandoli ad esercizi di preparazione atletica.
Il sabato mattina il tempo scorre veloce, e già dal risveglio curo ogni particolare in funzione della partita. Circa 4 ore prima dell’inizio della gara si pranza e poi via verso il palazzetto. I riti scaramantici che si sono succeduti nel corso degli anni sono stati innumerevoli ma sempre strettamente legati al risultato: ad ogni sconfitta venivano stravolti! Nessun aspetto ne è rimasto esente, dal menù pre-gara all’abbigliamento per il riscaldamento sino all’abbigliamento da gara.
Alle 15 del Sabato, invece, il tempo si ferma; ogni secondo sembra interminabile sino al momento di scendere in campo ed è il momento in cui è necessario trovare il massimo livello di concentrazione per dare il meglio.
Papere
Il termine papera dovrebbe essere legato al movimento sgraziato tipico delle papere, che tende a provocare disastri.
Francamente non ricordo “papere” clamorose, ma sicuramente ho preso molti gol evitabili e soprattutto parecchie espulsioni per interventi scomposti con le mani fuori area. Le motivazioni per cui un portiere commette una papera possono essere di varia natura: si va dal calo di concentrazione, all’eccessiva sicurezza, sino a fattori esterni come condizioni meteorologiche in caso di partite all’aperto o di luce-riflessi in partite indoor. Rispetto al calcio abbiamo un vantaggio: i palloni utilizzati per il calcio a 5 non risentono dell’esasperazione tecnologica di quelli utilizzati per il calcio che diventano spesso oggetti volanti dalle traiettorie imprevedibili. La capacità di reagire alla papera deve essere una caratteristica imprescindibile del portiere. Una papera anche se “subita” nei primi minuti non deve pregiudicare l’intera gara; è necessario mantenere alta la concentrazione e non incorrere nell’errore di cercare il riscatto immediato a tutti i costi dal momento che il ruolo del portiere garantisce ampie possibilità di rivincita.
La migliore parata
Le migliori parate che ricordo sono legate a calci di rigore ed in alcune occasioni sono state parate molto importanti per il raggiungimento di grossi obiettivi. In particolare ricordo con piacere un rigore parato durante la finale di Coppa Italia Regionale poi vinta per 3-2 con l’Atletico Cassano e 3 rigori parati al termine dei tempi supplementari nella finale playoff Regionale grazie ai quali lo Sporting Modugno ha guadagnato l’accesso alle fasi nazionali per la promozione in serie B (che poi arrivò tramite ripescaggio). La sensazione che si prova dopo una parata decisiva penso che sia paragonabile a quella di un gol segnato; anche in questo caso, come dopo una papera, non bisogna perdere la concentrazione perché il Futsal è uno sport in cui è molto semplice essere “impallinati” 5 secondi dopo una grande parata.
I 5 “peggiori” avversari
In quindici anni di campionati ho avuto la (s)fortuna di incrociare tantissimi giocatori validissimi ed imprevedibili. Sicuramente farei torto a qualcuno se dovessi provare a stilarne un elenco. Nei primi anni (fino al 1997) il vero avversario era il pallone: si giocava con i classici palloni numero 4 non a rimbalzo controllato e quando si avevano di fronte validi tiratori era facile subire gol anche da distanze elevate.
Le 5 cose che un Portiere migliorerebbe/cambierebbe del suo Mondo
Ovviamente partirei da un restringimento della porta di qualche decina di centimetri. Scherzi a parte, da un punto di vista regolamentare, ritengo valida la modifica introdotta quest’anno perché riporta il portiere al suo compito principale e ne riduce le velleità offensive. Per il futuro, non specificatamente legato al ruolo del portiere, spero che si vada verso una maggiore valorizzazione dei giovani e cura dei settori giovanili al limite anche con ulteriori “forzature” di natura regolamentare. Fortunatamente, penso che in Puglia si stia cominciando a lavorare bene in tal senso con Under 21 di buon livello e molte squadre juniores ed allievi.
RAFFAELE LONGO
Futsal Mola
Predestinato
La mia avventura calcistica è iniziata sin da quando avevo 7 anni, giocando per strada o lì dove c’era ancora un po’ di verde. Ho cominciato a fare il portiere per caso, visto che giocavo sempre con gente più grande di me e quasi sempre veniva a mancare l’estremo difensore “titolare”. Io, pur di giocare, mi sacrificavo in porta ed oggi eccomi qua. Ho conosciuto questa bellissima realtà del Futsal per caso, dopo aver giocato a Calcio per 13 anni. Mister Di Bari, allora al Real Mola, mi propose di entrare in questo mondo e non ho esitato un solo istante. E’ grazie a lui se ora amo così tanto il Futsal.
Pianeta Futsal
Beh, io penso che sia vera l’affermazione: “un buon portiere è mezza squadra”. Uno dei motivi è che se sei un buon portiere, i tuoi amici di squadra giocano più tranquilli e sicuri. Perché sanno che se dovessero sbagliare c’è sempre lui pronto a metterci una pezza in tempo. Il nostro ruolo è molto delicato si, abbiamo tante responsabilità. Quindi oltre ad avere doti fisiche bisogna anche possedere una buona personalità, e perché no anche una sana dose di follia! Fondamentalmente non siamo molto diversi dai portieri di Calcio a 11. Almeno nelle “intenzioni”: il nostro dovere è identico, ossia non prendere gol! Di sicuro sono diverse le impostazioni e le basi del portiere.
Il vizio del Gol
Per un portiere che gioca al Futsal è più facile fare gol, perché in più di un’occasione viene chiamato in causa non solo per parare ma anche per dar man forte ai suoi compagni nel creare la superiorità numerica. Fare gol per noi, quindi, è sicuramente più facile. Sempre se si è dotati di un buon tiro! Le distanze poi, tra una porta e l’altra, non sono così proibitive: il gol non è impossibile. Per me questa è la terza stagione da calcettista e devo dire che mi affascina molto anche perché faccio diversi gol. In tre anni ne avrò fatti circa 25. Il gol più importante? Sicuramente in Coppa Italia l’anno scorso, nel derby sentitissimo di Mola contro la Virtus. Penso sia stato anche il più bello: tiro imparabile nel sette.
Dal Lunedì al Sabato
L’approccio alla partita del sabato inizia dal Lunedi: pensando, lavorando e concentrandosi su quella che sarà la prossima partita. L’allenamento è lo specchio della gara, quindi si deve lavorare duro e bene. Solitamente si fa un allenamento di potenziamento nelle prime 2 sedute, per poi lavorare nei restanti giorni sulla velocità e tecnica di base.
La notte prima di ogni gara non ho riti scaramantici o altro. Bisogna solo condurre una vita sana, e andare a letto presto. All’arrivo al palazzetto per me tutto il resto è “game over”: lascio fuori dal cancello tutto quello che non concerne il Futsal e mi concentro solo sulla partita. Anche in campo non ho riti particolari, se non quello di entrare sul rettangolo di gioco solo dopo aver lasciato il borsone negli spogliatoi.
Alle 15, quindi un’ora prima, cerca solo di pensare alla gara e mi sforzo di trovare la massima concentrazione. Non sento molto il peso o la pessione psicologica. Ormai sono 18 anni che faccio questo. Trascorro l’ora che mi separa dal fischio d’inizio cercando di sdrammatizzare/allentare la tensione nello spogliatoio, affinché anche i miei compagni di squadra sentano meno il peso e l’importanza della gara.
Papere
Una papera, come si dice in gergo, non lascia scampo a nessuno: dubito che qualche portiere ne sia immune. Tutti, dal più forte del Mondo sino a colui che mette i guanti per la prima volta, ha commesso o commetterà almeno una papera nella sua carriera. Per me la giusta definizione è questa: commettere un errore tecnico quando tutti danno per scontato che sarebbe stata una parata facile o banalissima. A volte, le insidie per un portiere si nascondono anche dietro un tiro scialbo e senza pretese. A me è capitato di commettere delle papere, si. In quel momento ti crolla il mondo addosso. Vedi i volti esterrefatti dei tuoi compagni, del tuo allenatore, del pubblico. Ma è proprio in questi casi che viene fuori la mia personalità reagendo e cercando quanto prima il riscatto!
La migliore parata
La ricordo benissimo. Avevo 17 anni, stavo disputando la Finale Regionale del Campionato Under18. Vincevamo 1-0 ed il Massafra, i nostri avversari, a pochi minuti dal termine ebbero una punizione in favore, calciata magistralmente sopra la barriera: ci arrivai con la punta delle dita! La tolsi dal sette! Quando mi resi conto di quello che avevo appena fatto, mi vennero i brividi. In quell’occasione fui decisivo.
I 5 “peggiori” avversari
Per quanto concerne i 5 avversari che più ho temuto, beh in realtà non potrei risponderti visto che sono nel Futsal solo da 3 anni. Però posso dirti che Roberto Ferdinelli mio ex compagno nel Futsal Mola, e Gonzalo Abdala dell’Lc Five Martina sono sicuramente i giocatori che mi hanno impressionato di più…
Le 5 cose che un Portiere migliorerebbe/cambierebbe del suo Mondo
Se c’è una cosa che vorrei rivedere è la nuova regola in vigore da quest’anno. Purtroppo penalizza molto i portieri come me che amano partecipare all’azione. Il portiere, di fatto, non può rigiocare il pallone con i piedi se non dopo un tocco dell’avversario: si, la trovo penalizzante per lo spettacolo e per noi stessi…
LUCA STRAMAGLIA
Real Foggia
Predestinato
Credo che come il 99,9% dei praticanti, la mia avventura sia iniziata “sotto casa” senza nessuna regola, nessuna guida. Guidato solo dall’istinto di tirar calci al mitico “super santos”. Già da allora mi dilettavo tra i pali, sia perché ero il più piccolino e quindi era l’unica soluzione tecnica adeguata, ma anche perché mi sentivo a mio agio! Poi credo sia anche una questione “genetica”: mio padre giocava, ed indovinate in che ruolo!? Naturalmente portiere!
Poi pian piano attraverso tornei amatoriali e le prime esperienze in squadre come Juventus San Michele, Foggia Calcio, Arpifoggia, Lucera sono giunto al Futsal. La scelta di questa disciplina è dovuta a diverse esigenze di carattere personale, e soprattutto credo sia più adatta alle mie caratteristiche fisiche consentendomi di esprimermi al meglio.
Pianeta Futsal
Il portiere è fondamentale per una squadra, non solo per il valore tecnico che consente di non subire reti, ma anche perché in questa disciplina può essere “micidiale” in fase di ripartenza, in fase di impostazione di una ripresa di gioco. Perché è colui che legge lo schieramento della squadra avversaria e quindi la scelta di un’uscita può consentire alla propria squadra di giungere alla conclusione, ribaltando il gioco! Infine, può essere decisivo anche in fase realizzativa, basti vedere il portiere del Bisceglie (Laion): credo sia il più temuto dalle squadre avversarie! Un altro aspetto importante è la sicurezza che il portiere deve trasmettere ai compagni di squadra: credo sia fondamentale in alcune partite. Il bello del portiere (di Futsal) è che è sempre parte attiva, continuamente chiamato in causa. Ma soprattutto non gli è impossibile fare goal. Le dimensioni del campo, infatti, consentono di recuperare la posizione e correre da una porta all’altra in un tempo estremamente ridotto.
Il vizio del Gol
Personalmente ho avuto la possibilità di gioire sia per parate “importanti” che per aver segnato una rete; posso affermare con certezza che si prova lo stesso entusiasmo. Ricordo che lo scorso anno, quando giocavo nella Fuente, prima di affrontare il Real Mola, conoscendo il portiere avversario che spesso gioca fuori dai pali, cominciai ad allenarmi a tirare dalla mia porta. Così durante il match, dopo un intervento, ho intuito che avrei potuto provare a segnare. In quel momento in porta non c’era il portiere, ma un uomo di movimento, ne approfittai e… fu una bella soddisfazione!
Dal Lunedì al Sabato
L’allenamento settimanale è fondamentale, anzi credo che nessun ruolo, come per il portiere, il sabato rispecchi il lavoro svolto in settimana. L’allenamento è costituito da diverse sessioni, una parte di allenamento che è estremamente importante è quella di carattere “psicocinetico”, naturalmente se si associano dei gesti tecnici si “alleggerisce” il lavoro. Questa fase ci prepara alla partita in toto, aiutandoci a mantenere alto il livello di attenzione. La prestazione del portiere è legata al 90% alla concentrazione. Naturalmente anche per gli altri ruoli è importante, ma la differenza è che il portiere non ha una seconda chance: se ti distrai, è rete!
Il prepartita cerco di viverlo con tranquillità; nelle ore che precedono il match, inizio a “pensare” agli avversari, cerco di richiamare alla mente il lavoro svolto in settimana e soprattutto mi documento sulla squadra da affrontare. Oggi è possibile conoscere l’avversario grazie al lavoro di alcuni addetti che documentano con filmati ed articoli tutti i match ad ogni livello e con una ineccepibile precisione. Scaramanzia? Non sono scaramantico, però se ho fatto bene la settimana prima e per esempio avevo una fasciatura, piuttosto che un cerotto, cerco di non farlo mancare! Ci sono un paio di riti che rispetto: andare al campo con il mio compagno di squadra Marco Diomede e strizzargli le orecchie prima della partita!
Quando entro nello spogliatoio, resetto tutto; cerco di concentrarmi ed evitare un’elevata e controproducente tensione. La prima parte di preparazione alla partita è prettamente fisica, poi pian piano si introducono situazioni di gioco che fanno si che al fischio di inizio sia tutto “caldo”, il corpo e soprattutto la testa! Le sensazioni che precedono la gara sono molteplici, ma al fischio d’inizio non deve esserci nessun pensiero residuo: solo una cosa, proteggere quella porta!
Papere
A volte noi portieri, ci imbattiamo in “inconvenienti”, qualcuno le chiama “papere”, ma credo che per ogni episodio del genere ci sia una spiegazione. Capita che chi vede dall’esterno un intervento scomposto, piuttosto che un’uscita fuori tempo rimane sbalordito ed incredulo, ma posso assicurarvi che la maggior parte di questi episodi è dovuto esclusivamente ad una condizione psicologica. In questo caso se i compagni di squadra danno sfogo al proprio “entusiasmo” potrebbe essere veramente critico, ecco perché il portiere deve avere una forte personalità, in modo venir fuori da queste situazioni che potrebbero condizionare non solo quella gara. Per esperienza passata non serve molto pensare all’accaduto durante la partita, magari si esamina in settimana, ma in quel momento bisogna solo reagire, sfidando se stessi!
La migliore parata
Senza peccare di presunzione, credo che le migliori parate sono tutte quelle che si riescono a fare in ogni partita, perché contribuiscono a dare sicurezza e garanzie a tutta la squadra. Ed in un certo senso deconcentrano gli avversari che vivono la realizzazione della rete come un successo individuale (condizione estremamente vantaggiosa per il portiere). Uno dei ricordi più belli è legato alla Fovea. Ricordo che affrontammo una partita in formazione fortemente rimaneggiata, era indispensabile prendere punti. Si giocava a San Ferdinando di Puglia, eravamo in vantaggio di un goal e nell’ultimo minuto di recupero l’arbitro concesse un calcio di rigore per gli avversari. Io riuscii a pararlo ed in quella circostanza toccai davvero il cielo con un dito (anche se parliamo di una semplice partita di C2). Le emozioni che si percepiscono quando si eseguono “certi interventi” sono molto forti. Nel guardare immagini di portieri professionisti si percepisce che vivono la parata come una rete: è uno stato adrenalinico che comprendo benissimo e che non si può descrivere. Bisogna provarlo!
I 5 “peggiori” avversari
Questa è la 5° stagione di Futsal che pratico. Ho affrontato diversi avversari, però francamente i “peggiori” avversari li ho avuti (nella maggior parte delle stagioni) dalla mia parte, nel senso che ho avuto dei compagni di squadra molto bravi.
Quindi posso dire chi non mi piacerebbe affrontare!
1) De Nido Fabio, non mi piacerebbe proprio fare un 1Vs1 con lui
2) Vaccariello Ciccio, una vera e propria icona del futsal. Apprezzo la sua capacità di vedere la porta anche nelle condizioni più disparate.
3) Capozzi Vincenzo, un bomber di razza a tutti gli effetti: imprevedibile.
4) Galano Antonio, mai visto un giocatore in grado di realizzare come lui dal secondo palo: impossibile intervenire.
5) Favalli Sergio, mi ha impressionato per la sua capacità di girarsi e concludere a rete.
Potrei nominare tanti altri “grandi” che ho incontrato: Cervello, Laccetti, Corona, Ferdinelli….
Le 5 cose che un Portiere migliorerebbe/cambierebbe del suo Mondo
Un aspetto troppo spesso trascurato riguarda le sessioni di allenamento da destinare ai portieri. Purtroppo molte volte il lavoro specifico viene sottovalutato, bisognerebbe ampliare i propri orizzonti e non precludere questi aspetti. Analizzando la realtà locale, in questi 4 anni ho visto una notevole evoluzione in merito, tuttavia ritengo siano ancora deficitari. Fortunatamente oggi ci sono personaggi, come David Calabria, che hanno raggiunto una maturità in questo ambito e sono capaci di fornire nozioni estremamente professionali organizzando stage utili per migliorare le tecniche di allenamento.
Infine, un problema vero e proprio è di natura logistica, le strutture per gli allenamenti sono “all’osso”. Basti pensare che se la squadra deve provare dei movimenti per cui necessiti tutto il campo il portiere non ha neanche lo spazio per eseguire degli esercizi elementari, figuriamoci per lavorare in porta!
Volendo esprimere un parere sul regolamento, credo che la “nuova” regola per i portieri ne limiti notevolmente le potenzialità ma soprattutto limita lo spettacolo!
DICEMBRE
Nei Prossimi Numeri…
8. Mercoledì 22 Dicembre. “Vita da Bomber".
9. Mercoledì 29 Dicembre. “Vita da Presidente".
I Numeri Precedenti
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5) Mercoledì 1 Dicembre. "Vita da Under". Clicca Qui.
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