Serie B - Fuente Foggia: Il Miracolo Fuente. Grassi Docet

Giovedì, 14 Ottobre 2010
Il Miracolo Fuente. Grassi Docet
Due Playoff persi prima di centrare la storica doppietta. Dalla C2 alla B, il miracolo fuentino...
Era il lontano 2005 quando, l'ex dirigente della Fovea, Felice Di Croce decideva di dar vita ad una nuova compagine foggiana di calcio a 5. Al suo fianco gli amici storici: Miki Grassi (giocatore/allenatore), Remo Coccia e Francesco Navarra. Obiettivo: dare spazio ai giovani. Detto, fatto! Il nome Fuente (tradotto "sorgente"), voluto fortemente dal neo mister, calza a pennello. I terribili ragazzini foggiani cominciano così a girare la Puglia mostrando un Futsal aggressivo, veloce, spettacolare. Lavoro e Famiglia sono le parole d'ordine del trascinatore Grassi, che nel frattempo decide di appendere gli scarpini al chiodo. La Fuente incanta e i Palazzetti si riempiono. I primi 3 anni, però, seppur trascorsi sempre ai vertici della C2 regionale, lasciano l'amaro in bocca ai Blancos: la promozione non arriva. Quando il cammino sembra compromesso e le ambizioni ridimensionate (mister Grassi e i calcettisti Capozzi, Diomede e Laccetti passano al Real Molfetta) ecco la svolta. In società irrompono elementi nuovi. Arrivano calcettisti di categoria superiore come i barlettani Vaccariello e Cervello. In panchina siede mister Domenico Cataneo, con alle spalle anni di esperienza in categorie superiori. La Fuente comincia ufficialmente il secondo ciclo, quello della "Rivoluzione". Al primo colpo la promozione in C1 (Stagione 2008/2009). La musica cambia di nuovo: Grassi, Diomede e Capozzi tornano a casa. La Fuente non la ferma più nessuno: altro giro, altra promozione. In due anni arriva così una storica, clamorosa doppietta. Dalla C2 alla B.
Segue l’intervista esclusiva a mister Miki Grassi realizzata prima dell’inizio del Campionato di Serie B 2010/2011, che vede oggi la Fuente in testa alla classifica del proprio girone (D) con 3 vittorie su altrettanti incontri disputati.
Benvenuta tra le "B"ig, Fuente! Eppure quanti sacrifici nei primi anni. Cosa le rimane di quel periodo mister? Quali aneddoti ricorda con piacere di quella sua prima giovanissima Fuente?
Di aneddoti ce ne sarebbero tanti da raccontare. Stavamo provando a far nascere qualcosa di importante, e il tempo ci ha dato ragione. Ricordo le primissime partite con una squadra costruita da calcettisti presi attraverso varie selezioni, dove chi ne prendeva parte non sapeva nemmeno cos’era il calcio a 5! Provenivano tutti dal calcio a 11 e le partite si perdevano 9-1, 7-0. Ma gli stessi ragazzi che perdevano quelle partite, poi si sono rifatti ampiamente.
Di quel periodo mi rimane la spensieratezza. C'era tanta professionalità e voglia di apprendere da parte dei ragazzi, ma ovviamente senza alcun tipo di rimborso se non quello della gloria personale o qualche pizza tutti insieme.
Cosa è cambiato rispetto alla Fuente di oggi?
Credo sia cambiato qualcosa già quando andai via io. L'ex presidente Di Croce aveva capito che il progetto doveva necessariamente crescere e per renderlo ancor più perfetto aveva bisogno di altre figure in società. Quindi Giuseppe Tiso (attuale Presidente), Alfredo Di Gianni (Vicepresidente) e Mario Pipoli (Amministratore), possiamo dire che non hanno fatto altro che continuare il progetto precedente. Si è creato, insomma, un organigramma più corposo con la possibilità di reperire più fondi. E sappiamo tutti, quanto sia difficile a Foggia.
La collaborazione di tante figure ha permesso alla società di crescere tanto negli ultimi due anni. Non solo per i risultati ottenuti ma anche come organizzazione. Non dimentichiamo che intorno a noi ci sono anche tanti dirigenti che seguono allenamenti, trasferte e collaborano attivamente: spinti semplicemente da una forte passione. In questo credo sia cambiata la Fuente di oggi: nell'organizzazione, nella professionalità. Senza tralasciare la condivisione di obbiettivi comuni.
In un'intervista non proprio recente affermò che "con i Complimenti non si vincono i Campionati". Quanto successo l'anno scorso rappresenta un eccezione?
Bella domanda. Credo mi riferissi a complimenti fatti in corso d'opera. Chiaro che alla fine diventa gratificante ricevere complimenti, ma vanno di pari passo con le vittorie. Senza queste, i complimenti restano fini a se stessi. Le vittorie si ricordano nel tempo. I complimenti credo di no.
Lezioni di Tattica. Su cosa si basa il gioco della sua squadra, e perché riesce ad essere sempre così spettacolare?
Forse grazie a due fattori su cui puntiamo molto: tenere i ritmi di gara sempre alti attraverso una continua e veloce trasmissione della palla; e vedere quattro elementi che continuamente si muovono in campo senza mai restar fermi. Tutto questo, credo, contribuisce al gradimento di chi assiste ad una gara.
Anche quest'anno la Divisione ha dovuto fare i salti mortali per completare i gironi dei Campionati Nazionali. Mi riferisco ovviamente all'ormai ben radicata consuetudine dei ripescaggi. Le chiedo mister: in che "fase storica" ci troviamo? La crisi è passata o non è ancora arrivata? La sua soluzione?
Secondo me siamo in una fase di stallo. Mi dispiace dirlo ma non vedo miglioramenti se non minimi. C’è chi dice che vedere piccoli miglioramenti è comunque un segnale positivo. Allora dobbiamo accontentarci tutti e vivere di speranza.
Non credo di essere la persona adatta a trovare soluzioni, però sai che non ho peli sulla lingua. Se mi concedi un pensiero: credo sia sgradevole vedere spendere ad alcune società un tot budget e ritrovarsi ai nastri di partenza con altre società che quel “tot” non lo spendono. Non solo credo sia sgradevole, ma penso che così facendo si rischi di snaturare lo sport. Parola che dovrebbe significare altro!
Rimanendo sempre in ambito "futsal/futuro", cosa le spaventa di più?
Spaventa è una parola grossa. Per me il Futsal è ancora una passione. Ciò non vuol dire che non ci sia professionalità da parte mia, anzi! In fondo, nella mia vita e nelle 24 ore giornaliere, il Futsal occupa tanto. Ma ho il mio lavoro che viene prima. E continuerò sempre e comunque a coltivare altri interessi oltre il Futsal. Le cose si fanno meglio quando non si pensa solo ed esclusivamente a tornaconti economici. Credo d’altro canto, che il Futsal possa essere lo sport del futuro! Non dimentichiamoci che in pochi anni, dato che è uno sport giovane, ha avuto una impennata notevole.
Quando lasciò la Fuente per approdare al Real Molfetta (esperienza che durò pochi mesi) già immaginava il suo ritorno "a casa"? Sia sincero: sentiva che sarebbe stato proprio lei a portare questa squadra all'esordio nazionale?
No, non ci credevo. Ma lo speravo. Veder nascere e crescere una creatura per poi allontanarsi non è facile. Ero però pronto a ripartire da zero senza alcun problema. Non voglio peccare di modestia, ma credo molto in me stesso e ovviamente in chi mi circonda. Ad inizio campionato solo qualcuno ci nominava tra le pretendenti: e queste sono grandi soddisfazioni, difficili da dimenticare.
Stagione 2010/2011: ora viene il bello. Come lo immagina il Futsal Nazionale? Che campionato sarà? A fine anno torneremo su questa domanda...
Il solito campionato. Non vedo grandi innovazioni se non nella nuova regola Fifa, che tra l'altro vedo di buon occhio. Ma è una mia opinione personale.
Si dovrebbe cercare di pubblicizzarlo di più a livello mediatico, ma come detto in precedenza è un ”momento no” generale, quindi credo sia difficile effettuare un piano di lancio sulle reti nazionali. Non parlo di Rai sport (che è già tanto!), ma di Rai1, Rai2, etc.
La visibilità fa tanto, per ogni tipo di sport! Nel nostro caso specifico, perlomeno si dovrebbe provare a testare l'audience. Prendiamo come esempio l’Italia del rugby e l’exploit di visite che raggiunge quando si vede in chiaro. Magari dopo una vittoria! Questa è la dimostrazione che attraverso i media, gli sport cosiddetti minori possono avere risultati lo stesso eclatanti!
Oggi, un esordio col botto! La Fuente ha esordito nel Campionato Nazionale di Serie B facendo registrare 3 vittorie consecutive nelle prime tre giornate. Come se la spiega mister, e quali idee si è fatto del torneo che vi aspetta dopo questo primo assaggio?
Io credo che il nostro girone presenti tante squadre forti e pronte al salto di qualità. Il fatto che si siano vinte le prime tre gare non significa assolutamente nulla! Sicuramente non è un caso: la squadra si è espressa al massimo delle proprie potenzialità, ma il campionato è soltanto agli inizi e la salita è ardua! Da parte nostra vogliamo tenere la categoria, è questo il nostro obiettivo.
Obiettivo tra l’altro non facile in una città simile, vista la totale inesistenza di strutture adeguate. Tra l'altro, quelle che ci sono è difficile averle. Per intenderci: ci alleniamo ancora all’aperto, sul sintetico! Figuriamoci. Di sicuro ce la metteremo tutta. Finora è andato tutto per il verso giusto. Dobbiamo essere concentrati da qui alla fine, sapendo di non poter sbagliare una sola virgola per centrare l'obbiettivo stagionale.
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