Una Fuente Foggia formato B..attaglia!

Giovedì, 13 Maggio 2010
Il presidente Pino Tiso lancia segnali importanti per la prossima stagione “Vogliamo la A2, e vogliamo conquistarla a Foggia. Ma se l’Amministrazione locale non ci darà rassicurazioni, dovremo migrare verso altri comuni


Quanti si aspettavano una Fuente Foggia appagata dalla promozione diretta in Serie B, saranno costretti a ricredersi. Perché la società foggiana, pur facendo capolino per la prima volta nelle serie nazionali, ha le idee chiare. Molto chiare. E molto battagliere.

A raccontarci come i Blancos stanno preparando l’approdo nella nuova categoria, ci ha pensato il numero uno dei ranghi fuentini, il presidente Pino Tiso, che, da “dietro le quinte” scalda subito i motori e non si nasconde: «L’organico che l’anno scorso ha raggiunto la promozione è stato tutto riconfermato. Ci stiamo già muovendo sul mercato per fare quei pochi innesti che ci servono per crescere. Ho avuto già contatti con alcuni procuratori, anche di società importanti, e quando mi chiedono che campionato miriamo a fare, non mi nascondo. E rispondo loro “A2”

Ma presidente, nella scorsa stagione qual è stato il momento in cui ha capito che ce l’avreste fatta?
«Io ci ho creduto dal primo giorno, e dicevo a tutti che saremmo andati in serie B, con questi giocatori e con questo allenatore. Ovviamente, mi dicevano che esageravo, anche quando per incentivare i ragazzi, ho promesso loro un premio per la promozione diretta. E quando il mister affermava che l’obiettivo era la salvezza, dopo un po’ lo diceva solo per scaramanzia, perché nessuno credeva che, dopo la sofferenza di due anni fa in C2, si potesse fare un nuovo “miracolo”, e vincere un secondo campionato.»

Qual è il ricordo che conserverà più a lungo di questa stagione?
«Sicuramente la penultima giornata, con questo inaspettato pareggio del Real Mola, quando già eravamo tutti preparati a dare l’ultima battaglia proprio a Mola, con la Virtus. Il momento più bello, invece, prettamente sportivo, è stato senza dubbio con il Real Mola, in casa, quando le due tifoserie hanno offerto quello splendido spettacolo. Una vicina all’altra, senza nessun problema, replicando lo spettacolo della gara d’andata, dimostrando che anche a Foggia è bello fare sport. E sappiamo farlo.»

Il segreto di questa promozione qual è stato?
« Sicuramente il gruppo. E poi la grande amicizia che ci lega, e che ci permette di gestire la Fuente proprio come se fosse una grande famiglia, dal ragazzino della scuola calcio agli organi dirigenziali. Indubbiamente, tocca a me prendere le decisioni, dicono che io sia il “capofamiglia”, ma ogni scelta è fatta con saggezza, e dopo aver ascoltato tutti gli altri.»

E dopo aver ripercorso le tappe più felici della recente storia Fuente, caro presidente, guardiamo al futuro: la nuova Fuente Foggia è già in cantiere?
«Ovviamente, siamo già ampiamente sul calciomercato. Ci stiamo guardando intorno, Abbiamo contatti con diversi procuratori, per trovare i pochi innesti, ma giusti, che possano fare la differenza in questo campionato, breve, ma difficile. Il gruppo comunque resterà quello dello scorso anno, dal numero 1 al 12, compresi gli under: la serie B per questi ragazzi è il giusto premio, una vetrina per chi ha fatto bene in C1. Noi, comunque, continueremo a voler dire la nostra: vogliamo nuovamente essere la squadra rivelazione, e perciò vincere, o giocarci almeno i play-off. Se giocando come sappiamo, puntassimo solo a mantenere la categoria, senza obiettivi, rimarrebbero davvero pochi stimoli. E sarebbe inutile farlo.»

Del nuovo anno presidente, cosa ti entusiasma e cosa ti spaventa?
«Mi entusiasma, come l’anno scorso, scoprire un nuovo campionato. Ma con il mister Miki Grassi, e con il gruppo ben consolidato, ho poche paure e non soffro il salto nel panorama nazionale.»


A proposito di questo palcoscenico importante, presidente, ritieni che la città di Foggia possa essere pronta a stare sotto le luci della ribalta nazionale?
«Sotto questo punto di vista, stiamo cercando di lavorare con le istituzioni locali, Comune e Provincia, per ottenere qualcosa che possa esser solo nostro e possa metterci di lavorare con continuità. L’unica struttura che attualmente ci può ospitare è il “Da Vinci”: speriamo di trovare l’accordo giusto con l’ente della Provincia di Foggia, che ci darebbe la serenità giusta per affrontare il campionato di serie B, ma anche quello dell’Under 21. Non ti nascondo che abbiamo già avuto offerte di comuni limitrofi, che ci accoglierebbero a braccia aperte per dare lustro alle proprie realtà locali, ma noi siamo foggiani e vorremmo portare questo sport in alto, nella città di Foggia. Siamo fiduciosi, perché già lo scorso anno qualche assessore si è dimostrato sensibile alla nostra causa, aiutandoci a sbloccare la situazione d’empasse in cui ci trovavamo, vista la dichiarata inagibilità della struttura “Da Vinci”. Nella città il calcio a 5 deve ancora imparare ad affermarsi, qui si parla solo di pallavolo e pallacanestro, ma anche noi, invece, stiamo portando avanti il nome di Foggia senza l’aiuto di nessuno, solo con le nostre forze, e ora lo porteremo in questo nuovo palcoscenico nazionale.»

Se dovessi fare un appello alla città e alle istituzioni, dunque, cosa chiederesti?
«In primis, rilancio questo discorso della struttura, su cui, come detto, già stiamo lavorando. In generale, stiamo cercando di avere quello che altre società, di categorie come la nostra, già hanno. Ma non intendiamo per questo far pesare gli oneri sulle Amministrazioni, come invece qualcuna di queste società fa, vogliamo solo sapere di avere una struttura a disposizione per dieci, quindici anni, per rimetterla a nuovo a spese nostre e poterla utilizzare. Abbiamo lanciato diversi segnali, ora attendiamo risposte.»

Infine, presidente, il tuo ringraziamento particolare va a..
«Ringrazio il mister Miki Grassi, per i pochi problemi che ha posto alla nostra attenzione, con conseguenti poche riunioni tra i soci, ringrazio il mio caro amico Alfredo Di Gianni, che è stato abbastanza tranquillo quest’anno e ci ha fatto prendere poche multe, e ringrazio Felice Di Croce, perché è sempre stato disponibile alla causa Fuente, anche quando noi, forse, eravamo troppo impegnati in altro per seguirla. Continuo ringraziando tutti i dirigenti: mio cognato Mario Pipoli, che ha davvero a cuore la Fuente e per questo toglie molto tempo alla sua famiglia, occupandosi di tutto, Franco Palmieri, Remo Coccia, Natale Coccia e Francesco Navarra, che si occupano del nostro settore giovanile, i magazzinieri Costanzo Calitri e Antonio Miccolupi. Ringrazio davvero tutti, e ringrazio questa squadra che ci ha fatto fare un vero campionato di vertice, e che ha portato in alto il nome della Fuente. Sperando di poterlo portare ancora più in alto.»

Come dite, esagerato? No, semplicemente ambizione, motivazione e fiducia nei propri mezzi. Che sono i mattoni su cui si costruirà, nella lunga stagione estiva, il sentiero che porterà la Fuente Foggia a calcare i lucidi parquet della serie B. E allora..teniamoci forte, ne sentiremo delle belle.



UFFICIO STAMPA
FUTSAL FUENTE FOGGIA
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