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Giuseppe Mazzone, le mie verità

Quando mister Mazzone fu chiamato alla guida della Torre-Pino Spinazzola, si parlava di progetti a lungo termine. Nell'immediato, l'obiettivo della stagione 2009/2010 doveva essere la salvezza. La squadra però fatica a star dietro alle sue idee e dopo il doppio ko in Coppa contro la Tris Gravina, arriva anche il doppio ko anche in Campionato, contro Fuente prima e Nettuno poi. Segue l'esonero. Ma mister Mazzone come l'avrà presa? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato. Ecco l'intervista in esclusiva per FutsalMania...
Allora mister, cosa non ha funzionato secondo lei alla Torre-Pino?
Non ha funzionato un pò tutto si può dire. La mia teoria di gioco non è stata mai messa in pratica, anche perché il tempo a disposizione è stato davvero poco. Adottando un nuovo tipo di gioco, sconosciuto ai più, era necessario il giusto tempo affinché tutti i meccanismi fossero compresi e messi in pratica dai ragazzi. Questo tempo non lo abbiamo mai avuto, nonostante alcune buone parentesi come l'amichevole con la Pellegrino Sport o la stessa sfida di Nettuno, che poi portò al mio esonero. In quell'occasione, ad esempio, perdemmo l'incontro in 5 minuti, quando subimmo 3 reti. Ma nel resto del match noi eravamo in partita, si vedevano cose positive e creammo molte palle-gol poi non finalizzate.
Dopo Nettuno arriva quindi l'esonero. Come l'ha presa?
Beh, chiaramente il cambio di rotta non l'ho digerito tanto. Per intenderci, l'esonero non fa mai bene. Sinceramente mi è sembrato tutto premedidato. La classifica tra l'altro parla chiaro: Fuente e Nettuno (le squadre contro cui abbiamo perso nelle prime giornate) ora sono in testa. Non ho avuto tempo per lavorare e far sì che i miei schemi fossero applicati in campo. Per me è stata una pugnalata alle spalle. Due partite sono troppo poche per poter giudicare.
Sta seguendo le vicende attuali della squadra?
Si, ho seguito gli ultimi incontri perché comunque sia si tratta della mia squadra. I ragazzi sin dal primo giorno mi mostravano tanta voglia di crescere ed imparare. Erano contenti che ci fossi io a guidare la squadra e molti non a caso mi dicevano: "finalmente qualcuno che ci può insegnare qualcosa di nuovo". Poi, purtroppo, sappiamo tutti com'è finita. Non ho avuto nemmeno modo di usare al meglio i rinforzi che io stesso ho portato a Spinazzola, vedi Camporeale e Mastrandrea. Tornando alla domanda iniziale, ripeto, la squadra la seguo sempre. Questi recenti risultati come me li spiego? Probabilmente cambiando modulo di gioco i ragazzi si sono trovati meglio. Ma resta sempre il fatto che io a loro avrei insegnato il Calcio a 5.
Prima ha parlato di "pugnalata alle spalle". In che senso?
Chiaramente mi riferisco all'esonero. Perché i progetti stabiliti all'inizio furono diversi. Ero stato presentato dal presidente come un allenatore che avrebbe lavorato per due-tre anni, con l'obiettivo di fare crescere la piazza ed insegnare il futsal. Da due-tre anni il rapporto magicamente si è ridotto a due-tre partite. Ci può stare che una squadra ne perda due o anche tre di fila. A questo punto, già oggi, molte panchine in C1 dovrebbero saltare: come quella del Sammichele. Bisogna invece dare tempo. Ecco perché prima parlavo di pugnalata, perché mi è sembrata una cosa premeditata. Sicuramente c'è un qualcosa di oscuro alle spalle: tutto tranne che normale!
Il rammarico più grande qual'è?
Io mi sono impegnato tantissimo. Avevo preso a cuore questo impegno, come sono solito fare. A me piace lavorare, lavorare e lavorare. Volevo adottare a Spinazzola un tipo di gioco all'avanguardia ed insegnare il calcio a 5. I ragazzi infatti, difettano nelle basi e non lo dico solo io per presunzione. Hanno certamente le qualità per emergere e possono fare senz'altro un buon campionato. Ma il calcio a 5 è tutt'altra cosa. Io sono un allenatore di calcio a 5 e il mio obiettivo è quello di insegnarlo. Se un calcettista non sa stoppare il pallone con la pianta e tirare in porta di punta, beh in quel caso significa che gli mancano le basi di questa disciplina. E quando si verifica una cosa simile, bisogna lavorare tanto. Non parlo di giorni o settimane, ma mesi. Mesi di duro lavoro e sacrifici. I ragazzi qualitativamente sono bravi, possono crescere tantissimo. Ma, ripeto, ci vuole tanto lavoro. Nessuno ha la bacchetta magica. Non aver avuto il giusto tempo per insegnare il calcio a 5: questo il mio rammarico più grande!
Secondo lei, dunque, la scelta del Presidente è stata al quanto affrettata?
Sicuramente! Molto affrettata. Nel rapporto tra me e lui sono rimasto veramente deluso. E' troppo facile fare il presidente in serie C1, quando puoi permetterti il lusso di non tesserare un allenatore e non inviare il suo contratto. Poi è normale prendere decisioni come questa dopo appena una o due partite. Troppo facile! Io mi sono fidato ed ho sbagliato. Prima di partire per le vacanze (sarei tornato il 30 agosto e il giorno dopo avremmo cominciato la preparazione) ci lasciammo che avrei firmato il contratto al mio rientro. E lui, di conseguenza, l'avrebbe inviato agli organi competenti. Poi, a quanto pare, tutto ciò non è mai accaduto. A detta sua io non risulto nemmeno tesserato. Per chi non lo sapesse, il contratto di un allenatore dura un anno e ci sono determinati obblighi, anche economici, che vanno rispettati. Così facendo non esistono obblighi ed è troppo comodo poter cacciare un allenatore quando si vuole, anche dopo due partite. Così non è affatto giusto. Comunque sia, a mio avviso non c'erano i presupposti per esonerarmi. Se avessi avuto nelle mani una Ferrari e avessi perso 4-5 partite consecutive, allora ok. Ma se ho una squadra non all'altezza, fatta di ragazzi giovani ai quali il calcio a 5 va insegnato a cominciare dalle basi, beh si capisce che in quel caso l'unica cosa da fare è dare tempo e pensare solo a lavorare. Dispiace perché mi sono impegnato a fondo per questa squadra. Ho portato a Spinazzola Camporeale e Mastrandrea, facendo un'opera di convincimento non indifferente. Spinazzola sotto l'aspetto logistico, ma anche tecnico, non è affatto una piazza rinomata. Ed è difficile che i ragazzi accettino di giocare lì. Io invece, sono riuscito a convincerli. Un esempio su tutti è Camporeale, che ha sempre giocato in piazze importanti. E lo conosciamo molto bene, non è affatto un portiere da Serie C1.
Adesso quindi, com'è la vostra situazione?
La mia situazione è tutta da decifrare. Sicuramente è atipica, bisognerà valutarla per bene. Ma a quanto ho capito, posso allenare: questo è sicuro, visto che non sono tesserato e non c'è un contratto firmato a mio nome. Ultimamente c'è stato un caso simile nel calcio a 11, a Taranto con Braglia che non risultava tesserato ed ora, nonostante sia stato in panchina per alcune settimane, può allenare tranquillamente. Non ho ancora avuto offerte specifiche comunque. O meglio, un contatto c'è stato ma è da valutare. Di sicuro nelle prossime settimane alcune panchine in B o in C1 salteranno. Quindi per ora preferisco aspettare e vedere cosa succede.
Cosa si sente di dire ai suoi ex ragazzi?
Mi sento di fargli un grosso in bocca al lupo per il proseguio di campionato. Vi saluto abbracciandovi anche se a distanza, dato che non ho avuto modo di farlo di persona: mi fu avvisato tramite telefono di non andare più a Spinazzola quindi...I ragazzi li posso solo elogiare, a cominciare dal capitano fino ai ragazzini. Ho ricevuto in quelle settimane tante dimostranze di affetto e stima. Molti che mi dicevano: "finalmente possiamo imparare qualcosa". Insomma, queste sono cose che mi resteranno comunque. Peccato non aver potuto continuare.
A suo avviso, dove può arrivare la Torre-Pino quest'anno?
Io mi auguro con tutto il cuore che si salvi, anche se il campionato è difficile. E' molto presto per poter fare un bilancio o delle previsioni: lo era dopo due partite, lo è ora dopo 4! Di sicuro ogni partita sarà una lotta. Contro tutti. Io spero davvero si salvino. Perché sono ragazzi encomiabili. Sono sicuro che faranno bene e mi dispiace solo che non sono io ad allenarli.
Al Presidente Carmine Pantone invece, cosa si sente di dire?
Di comportarsi meglio, se eventualmente prenderà un altro allenatore. Non ci si comporta così, sotto tutti gli aspetti. Troppo comodo fare il presidente così. Io avevo preso a cuore la situazione Spinazzola e sono consapevole di aver lavorato sempre con tanto impegno, cercando di insegnare il più possibile il calcio a 5. Almeno per quello che conosco io. Non ero venuto a prendere in giro qualcuno o a perdere tempo. I ragazzi lo sanno. Ma anche i dirigenti stessi. Essere presi in giro non va affatto bene. Siamo persone prima di tecnici o mister. Io posso essere esonerato e non c'è problema, ci sto perchè è una cosa normale. Ma ci vogliono i dovuti modi. Sono rimasto molto deluso dal presidente Pantone. Peccato.
In conclusione, vuole aggiungere altro?
Penso di aver detto tutto. Auguro ai ragazzi di salvarsi. E colgo l'occasione per salutare tutti, dal vice presidente al custode del campo. Si sono dimostrati tutti molto disponibili nei miei confronti. Non mi hanno fatto mai mancare niente. I ragazzi, anche loro altrettanto disponibili ed educati. Mi seguivano e sono certo che avrebbero potuto imparare tanto. Questo rimarrà il mio rammarico più grande. Quanto alla società che dire: il progetto doveva essere a 2-3 anni e si è trasformato poi in progetto a 2-3 partite. Chissà. Auguro comunque a tutti, di nuovo, le migliori fortune. E sono certo che i ragazzi daranno l'anima in campo. Un abbraccio. Pino Mazzone
Allora mister, cosa non ha funzionato secondo lei alla Torre-Pino?
Non ha funzionato un pò tutto si può dire. La mia teoria di gioco non è stata mai messa in pratica, anche perché il tempo a disposizione è stato davvero poco. Adottando un nuovo tipo di gioco, sconosciuto ai più, era necessario il giusto tempo affinché tutti i meccanismi fossero compresi e messi in pratica dai ragazzi. Questo tempo non lo abbiamo mai avuto, nonostante alcune buone parentesi come l'amichevole con la Pellegrino Sport o la stessa sfida di Nettuno, che poi portò al mio esonero. In quell'occasione, ad esempio, perdemmo l'incontro in 5 minuti, quando subimmo 3 reti. Ma nel resto del match noi eravamo in partita, si vedevano cose positive e creammo molte palle-gol poi non finalizzate.
Dopo Nettuno arriva quindi l'esonero. Come l'ha presa?
Beh, chiaramente il cambio di rotta non l'ho digerito tanto. Per intenderci, l'esonero non fa mai bene. Sinceramente mi è sembrato tutto premedidato. La classifica tra l'altro parla chiaro: Fuente e Nettuno (le squadre contro cui abbiamo perso nelle prime giornate) ora sono in testa. Non ho avuto tempo per lavorare e far sì che i miei schemi fossero applicati in campo. Per me è stata una pugnalata alle spalle. Due partite sono troppo poche per poter giudicare.
Sta seguendo le vicende attuali della squadra?
Si, ho seguito gli ultimi incontri perché comunque sia si tratta della mia squadra. I ragazzi sin dal primo giorno mi mostravano tanta voglia di crescere ed imparare. Erano contenti che ci fossi io a guidare la squadra e molti non a caso mi dicevano: "finalmente qualcuno che ci può insegnare qualcosa di nuovo". Poi, purtroppo, sappiamo tutti com'è finita. Non ho avuto nemmeno modo di usare al meglio i rinforzi che io stesso ho portato a Spinazzola, vedi Camporeale e Mastrandrea. Tornando alla domanda iniziale, ripeto, la squadra la seguo sempre. Questi recenti risultati come me li spiego? Probabilmente cambiando modulo di gioco i ragazzi si sono trovati meglio. Ma resta sempre il fatto che io a loro avrei insegnato il Calcio a 5.
Prima ha parlato di "pugnalata alle spalle". In che senso?
Chiaramente mi riferisco all'esonero. Perché i progetti stabiliti all'inizio furono diversi. Ero stato presentato dal presidente come un allenatore che avrebbe lavorato per due-tre anni, con l'obiettivo di fare crescere la piazza ed insegnare il futsal. Da due-tre anni il rapporto magicamente si è ridotto a due-tre partite. Ci può stare che una squadra ne perda due o anche tre di fila. A questo punto, già oggi, molte panchine in C1 dovrebbero saltare: come quella del Sammichele. Bisogna invece dare tempo. Ecco perché prima parlavo di pugnalata, perché mi è sembrata una cosa premeditata. Sicuramente c'è un qualcosa di oscuro alle spalle: tutto tranne che normale!
Il rammarico più grande qual'è?
Io mi sono impegnato tantissimo. Avevo preso a cuore questo impegno, come sono solito fare. A me piace lavorare, lavorare e lavorare. Volevo adottare a Spinazzola un tipo di gioco all'avanguardia ed insegnare il calcio a 5. I ragazzi infatti, difettano nelle basi e non lo dico solo io per presunzione. Hanno certamente le qualità per emergere e possono fare senz'altro un buon campionato. Ma il calcio a 5 è tutt'altra cosa. Io sono un allenatore di calcio a 5 e il mio obiettivo è quello di insegnarlo. Se un calcettista non sa stoppare il pallone con la pianta e tirare in porta di punta, beh in quel caso significa che gli mancano le basi di questa disciplina. E quando si verifica una cosa simile, bisogna lavorare tanto. Non parlo di giorni o settimane, ma mesi. Mesi di duro lavoro e sacrifici. I ragazzi qualitativamente sono bravi, possono crescere tantissimo. Ma, ripeto, ci vuole tanto lavoro. Nessuno ha la bacchetta magica. Non aver avuto il giusto tempo per insegnare il calcio a 5: questo il mio rammarico più grande!
Secondo lei, dunque, la scelta del Presidente è stata al quanto affrettata?
Sicuramente! Molto affrettata. Nel rapporto tra me e lui sono rimasto veramente deluso. E' troppo facile fare il presidente in serie C1, quando puoi permetterti il lusso di non tesserare un allenatore e non inviare il suo contratto. Poi è normale prendere decisioni come questa dopo appena una o due partite. Troppo facile! Io mi sono fidato ed ho sbagliato. Prima di partire per le vacanze (sarei tornato il 30 agosto e il giorno dopo avremmo cominciato la preparazione) ci lasciammo che avrei firmato il contratto al mio rientro. E lui, di conseguenza, l'avrebbe inviato agli organi competenti. Poi, a quanto pare, tutto ciò non è mai accaduto. A detta sua io non risulto nemmeno tesserato. Per chi non lo sapesse, il contratto di un allenatore dura un anno e ci sono determinati obblighi, anche economici, che vanno rispettati. Così facendo non esistono obblighi ed è troppo comodo poter cacciare un allenatore quando si vuole, anche dopo due partite. Così non è affatto giusto. Comunque sia, a mio avviso non c'erano i presupposti per esonerarmi. Se avessi avuto nelle mani una Ferrari e avessi perso 4-5 partite consecutive, allora ok. Ma se ho una squadra non all'altezza, fatta di ragazzi giovani ai quali il calcio a 5 va insegnato a cominciare dalle basi, beh si capisce che in quel caso l'unica cosa da fare è dare tempo e pensare solo a lavorare. Dispiace perché mi sono impegnato a fondo per questa squadra. Ho portato a Spinazzola Camporeale e Mastrandrea, facendo un'opera di convincimento non indifferente. Spinazzola sotto l'aspetto logistico, ma anche tecnico, non è affatto una piazza rinomata. Ed è difficile che i ragazzi accettino di giocare lì. Io invece, sono riuscito a convincerli. Un esempio su tutti è Camporeale, che ha sempre giocato in piazze importanti. E lo conosciamo molto bene, non è affatto un portiere da Serie C1.
Adesso quindi, com'è la vostra situazione?
La mia situazione è tutta da decifrare. Sicuramente è atipica, bisognerà valutarla per bene. Ma a quanto ho capito, posso allenare: questo è sicuro, visto che non sono tesserato e non c'è un contratto firmato a mio nome. Ultimamente c'è stato un caso simile nel calcio a 11, a Taranto con Braglia che non risultava tesserato ed ora, nonostante sia stato in panchina per alcune settimane, può allenare tranquillamente. Non ho ancora avuto offerte specifiche comunque. O meglio, un contatto c'è stato ma è da valutare. Di sicuro nelle prossime settimane alcune panchine in B o in C1 salteranno. Quindi per ora preferisco aspettare e vedere cosa succede.
Cosa si sente di dire ai suoi ex ragazzi?
Mi sento di fargli un grosso in bocca al lupo per il proseguio di campionato. Vi saluto abbracciandovi anche se a distanza, dato che non ho avuto modo di farlo di persona: mi fu avvisato tramite telefono di non andare più a Spinazzola quindi...I ragazzi li posso solo elogiare, a cominciare dal capitano fino ai ragazzini. Ho ricevuto in quelle settimane tante dimostranze di affetto e stima. Molti che mi dicevano: "finalmente possiamo imparare qualcosa". Insomma, queste sono cose che mi resteranno comunque. Peccato non aver potuto continuare.
A suo avviso, dove può arrivare la Torre-Pino quest'anno?
Io mi auguro con tutto il cuore che si salvi, anche se il campionato è difficile. E' molto presto per poter fare un bilancio o delle previsioni: lo era dopo due partite, lo è ora dopo 4! Di sicuro ogni partita sarà una lotta. Contro tutti. Io spero davvero si salvino. Perché sono ragazzi encomiabili. Sono sicuro che faranno bene e mi dispiace solo che non sono io ad allenarli.
Al Presidente Carmine Pantone invece, cosa si sente di dire?
Di comportarsi meglio, se eventualmente prenderà un altro allenatore. Non ci si comporta così, sotto tutti gli aspetti. Troppo comodo fare il presidente così. Io avevo preso a cuore la situazione Spinazzola e sono consapevole di aver lavorato sempre con tanto impegno, cercando di insegnare il più possibile il calcio a 5. Almeno per quello che conosco io. Non ero venuto a prendere in giro qualcuno o a perdere tempo. I ragazzi lo sanno. Ma anche i dirigenti stessi. Essere presi in giro non va affatto bene. Siamo persone prima di tecnici o mister. Io posso essere esonerato e non c'è problema, ci sto perchè è una cosa normale. Ma ci vogliono i dovuti modi. Sono rimasto molto deluso dal presidente Pantone. Peccato.
In conclusione, vuole aggiungere altro?
Penso di aver detto tutto. Auguro ai ragazzi di salvarsi. E colgo l'occasione per salutare tutti, dal vice presidente al custode del campo. Si sono dimostrati tutti molto disponibili nei miei confronti. Non mi hanno fatto mai mancare niente. I ragazzi, anche loro altrettanto disponibili ed educati. Mi seguivano e sono certo che avrebbero potuto imparare tanto. Questo rimarrà il mio rammarico più grande. Quanto alla società che dire: il progetto doveva essere a 2-3 anni e si è trasformato poi in progetto a 2-3 partite. Chissà. Auguro comunque a tutti, di nuovo, le migliori fortune. E sono certo che i ragazzi daranno l'anima in campo. Un abbraccio. Pino Mazzone
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